Zeno Colò, primo campione italiano di sci
Grandissimo campione del mondo degli sci
martedì 16 febbraio 2016 10:57
Zeno Colò nasce all'Abetone, in provincia di Pistoia, il 30 Giugno 1920 ed è uno dei più grandi atleti della storia italiana, sopratutto per lo sci.
Zeno iniziò a gareggiare a solo 14 anni e l'anno dopo entrò nella nazionale italiana di sci, ma l'avvento della Seconda Guerra Mondiale provocò un lungo stop alla sua carriera e fu anche inmprigionato in questo periodo.
Tornà a gareggiare nel 1947 a 27/28 anni e subitò stabilì , sul piccolo Cervino, il record del mondo nel chilometro lanciato con circa 160Km/h, un record che rimarrà inviolato per diciassette anni. In questa occasione, secondo molti esperti, "inventò" la posizione ad uovo, ovvero una posizione accucciata mentre scendeva che gli permetteva di acquisire una massima velocità ed aereodinamicità. Un'intuizione semplice, geniale, ma anche folle dato che a quei tempi non si usavano caschi di protezione.
Nel 1948 partecipò alle Olimpiadi di Sankt Moritz, ma non ottenne alcun riconoscimento; la sua rivincita arrivò due anni dopo ai mondiali di sci di Aspen: medaglia d'oro nella discesa libera e nello slalom gigante, medaglia d'argento nello slalom speciale. Colò fu il primo italiano a vincere la discesa libera ai Mondiali, e anche il primo campione mondiale della storia nello slalom gigante, disciplina che venne introdotta proprio in quell'edizione.
Ma i suoi successi non si fermarono qui: nel 1952 alle olimpiadi di Oslo vince la medaglia d'oro nella discesa libera. Il 16 Febbraio battè 81 concorrenti su una pista di 2.600 metri, tenendo una velocità media di 62 Km/h. Fu la prima medaglia d'oro per l'Italia nello sci alpino ai Giochi olimpici invernali.
Quello sarà il suo ultimo successo. Nel 1954 Zeno Colò legò il suo nome ad una nota marca di scarponi e giacche da sci. In base ai regolamenti dell'epoca fu per questo riconosciuto come professionista e quindi invitato dai dirigenti della Federazione Italiana a non prendere parte alle gare. Una squalifica che nonostante tutto non sarà mai seguita da una sanzione da parte della Federazione Internazionale.
L'opinione pubblica protestò in modo attivo e vivace, ma l'unica cosa che ottenne Zeno Colò fu l'onore di fare da apripista al Mondiali del 1954 a Are. La sua prestazione fu comunque cronometrata, anche se non era in gara, e avrebbe vinto al medaglia d'argento, dato che il suo fu il secondo miglior tempo.
Nel campo nazionale continuò a vincere gare, per un totale di 29 medaglie; ritiratosi dalle scene tornò all'Abetone ove divenne maestro di sci e si attivò per la promozione dell'appennino pistoiese. Disegnò lui stesso tre piste che ancora oggi portano il suo nome e solo nel 1989 gli fu revocata la squalifica.
Ottenne, dopo l'asportazione di un polmone a causa di un tumore, un assegno mensile dal governo italiano e morì nel 1993.