#SaveSammezzano, parla il movimento che vuole salvare il Castello
Abbiamo parlato con il fondatore del movimento
lunedì 08 febbraio 2016 09:24
Save Sammezzano, è il movimento che si occupa del bellissimo castello di Sammezzano, tira le somme del suo operato dopo 5 mesi di vita.
Era nata a seguito di una raccolta fondi online provocatoria. Il Castello è stato chiuso per 20 anni e, dopo l'insolevenza dell'azienda che ne deteneva la proprietà è stato messo all'asta. Già due aste sono state deserte e la prossima sarà organizzata a Maggio.
Ma l'opera di #SaveSammezzano non si ferma. Francesco Esposito, presidente del movimento, ci ha detto che la loro "battaglia" sta avendo molta risonanza in Italia e all'estero. Telegiornali nazionali, testate giornalistiche e programmi radiofonici hanno ormai sposato la causa e sono state chieste anche delle interrogazioni parlamentari.
Il movimento è ora formato da 30 persone fra architetti, giornalisti, video maker e social media manager che si sono volontariamente offerti di aiutare. "La cosa più bella è il movimento. Perché è questo quello che è diventata la mia iniziativa: un incredibile movimento di persone strette intorno ad una causa comune. Non a caso tutti quelli che ci seguono sui nostri social sono fortemente interessati ad aiutare e si sentono completamente parte attiva della causa (ed infatti è così), tanto è vero che spesso mi sono ritrovato a chiedere aiuto direttamente ai sostenitori, sostenitori che mai han fatto mancare il loro sostegno. Questo per esempio è avvenuto quando ho scritto che c’era bisogno di un video maker, che è puntualmente arrivato. Stessa identica cosa è successa quando abbiamo chiesto aiuto per la gestione del nostro profilo Twitter, il quale adesso è gestito da una ragazza che di mestiere fa per l’appunto la social media manager. Ultimo dei tanti esempi è inoltre quello del logo, abbiamo chiesto se qualcuno era disponibile a donarcene uno da poter utilizzare per la nostra causa, e ne sono arrivati oltre 50 (la metà dei quali realizzati di professionisti e da studi grafici)".
Ma quali sono i progetti per il futuro? "Se anche la prossima asta andasse a vuoto (e se finalmente le istituzioni ci dessero il loro sostegno morale e mediatico) potremo pensare di avviare una raccolta fondi internazionale seria e strutturata (che non sia un gesto provocatorio ma un gesto costruttivo) con la speranza di poter partecipare all'asta successiva."