Abbandono illegale di rifiuti, vertice in Prefettura con i Comuni
Un piano unificato contro l'abbandono di rifiuti
venerdì 28 luglio 2017 10:51
Effettuare più controlli congiunti, verificare le procedure di smaltimento nelle aziende, uniformare i regolamenti comunali sui rifiuti urbani. Questi alcuni degli strumenti per contrastare lo smaltimento illegale degli scarti tessili, individuati dal Comitato Interprovinciale di Sicurezza che si è riunito ieri, giovedì 27 luglio 2017, in Prefettura a Firenze.
L’obiettivo era quello di fare il punto su un fenomeno che da alcuni mesi sta interessando una vasta area territoriale che si estende su più province. In ambito metropolitano fiorentino il problema è avvertito nella periferia ovest della città (Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Signa e Calenzano). Nel pistoiese, il fenomeno investe, oltre al capoluogo, Quarrata, Agliana e Montale. In provincia di Prato sono interessati anche i comuni di Carmignano, Poggio a Caiano e Vaiano. Così riporta una nota.
Dall’inizio dell’anno, infatti, è stato registrato un maggior abbandono di scarti tessili, fenomeno che è stato messo in relazione ai nuovi regolamenti comunali sulla gestione dei rifiuti (adottati da molti comuni dell’area pratese), che hanno classificato gli scarti delle aziende tessili come rifiuti speciali, obbligando le imprese produttrici a smaltirli attraverso ditte autorizzate e qualificate, sostenendone i costi. Ciò ha determinato che una gran quantità di residui tessili, raccolti in voluminosi sacchi, sono stati depositati illecitamente sia in aree private che pubbliche, così come nei cassonetti destinati alla raccolta dei rifiuti domestici urbani, ma anche in campi aperti, sui cigli delle strade, negli alvei asciutti dei torrenti con la conseguente possibilità di ostruire il corso delle acque in caso di piena nella stagione autunnale.
Da qui la necessità di un esame congiunto, a livello interprovinciale, per delineare la portata del fenomeno e per condividere le strategie più giuste di prevenzione e contrasto. Dal tavolo sono emerse proposte operative e normative. Innanzitutto la necessità di un maggior coordinamento tra tutti i comuni interessati, che finora si sono mossi in autonomia per fronteggiare le prime avvisaglie del problema. Tavoli di raccordo consentiranno di scambiarsi le informazioni e di indirizzare meglio le attività di controllo, individuando i punti nevralgici dove effettuare i servizi. Le forze dell’ordine e le polizie municipali stanno già intervenendo di concerto nelle diverse province e la loro azione sarà ulteriormente intensificata, di giorno e di notte, anche avvalendosi dei sistemi di videosorveglianza posizionati nelle aree industriali. Le telecamere permetteranno di tracciare il passaggio di veicoli sospetti e di individuarne le targhe.
Al tavolo riunito a Palazzo Medici Riccardi hanno partecipato i prefetti di Firenze, Alessio Giuffrida, e di Prato Rosalba Scialla, mentre per Pistoia era presente il vice prefetto vicario Giuseppina Cassone; i tre procuratori della Repubblica, Giuseppe Creazzo, Giuseppe Nicolosi e Paolo Canessa, i responsabili provinciali delle forze dell’ordine e i sindaci dei comuni interessati dal fenomeno, con le rispettive polizie municipali, e un rappresentante della Regione Toscana. Per Firenze erano presenti l’assessore Federico Gianassi e il comandante della polizia municipale Alessandro Casale.
“Riteniamo importante che si sia svolto il primo incontro per affrontare questo tema con tutte le istituzioni e le forze dell’ordine, come da tempo caldeggiato anche dalle nostre amministrazioni - sottolineano il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi, di Calenzano, Alessio Biagioli, e l’assessore all’Ambiente del Comune di Signa, Federico La Placa - Abbiamo chiesto un maggiore sforzo nel contrasto all’abbandono dei rifiuti e al traffico di rifiuti speciali, nella stragrande maggioranza dei casi provenienti dal pratese, e dispersi o smaltiti irregolarmente nei nostri territori, fenomeno che carica le nostre comunità di maggiori costi e che scoraggia l’affermazione delle buone pratiche. È altresì importante che venga posta la dovuta attenzione all’individuazione dell’origine dei rifiuti, anche perché l’attività repressiva e di controllo, per quanto importante, non può essere efficace se il traffico non viene stroncato alla fonte. È fondamentale essere riusciti ad aprire un confronto con tutta l’area vasta Firenze-Prato-Pistoia, poiché il problema non riguarda soltanto i singoli comuni e la soluzione non può che nascere dal coordinamento e dal lavoro collettivo tra i diversi enti coinvolti”.
