Bargello, 'La Fabbrica della bellezza': in mostra le statue della Ginori
In mostra le statue in porcellana della Ginori
giovedì 18 maggio 2017 11:37
Aprirà il 18 maggio al Museo Nazionale del Bargello la prima mostra realizzata in Italia sulle statue di porcellana prodotte a Doccia, e sulle sue fonti: 'La Fabbrica della bellezza. La Manifattura Ginori e il suo popolo di statue'.
Fondata nel 1737 dal marchese Carlo Ginori a Doccia, nei pressi di Firenze, la manifattura di porcellana di Sesto Fiorentino – divenuta nel 1896 Richard Ginori – è la più antica in Italia e tuttora funzionante.
Il marchese Ginori raccolse sistematicamente le forme presenti nelle botteghe appartenute agli scultori del tardo Rinascimento e del Barocco, servendosene per creare la sua grande scultura in porcellana. Contemporaneamente egli acquistava modelli dagli ateliers degli scultori fiorentini del tempo, o commissionava repliche dalle più celebri statue antiche. Grazie ad una raffinata perizia, nelle fornaci di Doccia furono realizzate monumentali figure di porcellana: sculture eccezionali per tecnica e dimensioni.
La collezione di modelli, ampliata dagli eredi di Carlo, è divisa tra la Manifattura Richard Ginori e il Museo adiacente alla fabbrica, chiuso dal maggio 2014. Quest’insieme di modelli e di porcellane, conservate nel museo, costituisce un nucleo di fondamentale importanza per la storia della scultura. La Fabbrica della bellezza. La Manifattura Ginori e il suo popolo di statue è stata concepita per tenere viva l’attenzione su questo eccezionale patrimonio ed ha trovato la sua sede ideale al Bargello, primo museo nazionale del Regno di Italia, e il più importante al mondo per le collezioni di scultura italiana.
La mostra è curata da Tomaso Montanari e Dimitrios Zikos, con la collaborazione di Cristiano Giometti e di Marino Marini, ed in sinergia con Livia Frescobaldi Malenchini e Oliva Rucellai dell’Associazione Amici di Doccia.
Un lungo percorso di indagini storico-artistiche, di intense discussioni scientifiche e culturali iniziate oltre un anno fa ha portato ad un’esposizione e ad un catalogo corali.
Attraverso nuove ricerche, incentrate su singoli casi studio, le porcellane dialogano con opere del Bargello e con sculture concesse in prestito da istituzioni nazionali, straniere e da privati – alcune esposte in Italia per la prima volta.
Il percorso espositivo è articolato in sei sezioni tematiche, in cui si ripercorre la trasformazione di una invenzione scultorea in una porcellana. “L’unicità del Museo di Doccia, del suo patrimonio artistico, e della Manifattura ci hanno spinto ad organizzare una mostra diversa – ha dichiarato il Direttore del Museo Nazionale del Bargello, Paola D’Agostino –. Questa mostra è frutto non soltanto di una stretta collaborazione tra i curatori e gli storici dell’arte che vi hanno contribuito in un serrato confronto culturale e politico, ma anche di una fitta rete di partecipazione di istituzioni italiane e straniere”.