Firenze e Sesto, l'81esima commemorazione dell’Eccidio di Radio Cora
Celebrazioni domenica 15 giugno a Firenze e a Cercina, presso l’area monumentale del bosco
sabato 14 giugno 2025 19:55
Firenze e Sesto Fiorentino si preparano alla commemorazione dell’Eccidio di Radio Cora nell’81esimo anniversario della strage nazifascista.
Domenica 15 giugno, alle ore 9.30, in piazza Massimo D’Azeglio a Firenze, avverrà la deposizione delle corone sul Monumento ai Caduti. Alle ore 11, a Cercina, si terrà la celebrazione presso l’area monumentale del bosco. Interverranno Luca Gerbi, vicepresidente sezione Anpi Sesto Fiorentino, e Lorenzo Tombelli, presidente della sezione Aned di Firenze.
Sarà l’assessora all’Urbanistica e Toponomastica Caterina Biti a rappresentare l’Amministrazione comunale alla commemorazione dell’eccidio di Radio CoRa. “La vicenda di Radio CoRa rappresenta uno degli episodi simbolo della Resistenza fiorentina. I protagonisti, diversi per provenienza ed esperienza di vita, erano accomunati dalla lotta al nazifascismo e hanno pagato duramente questo loro impegno. Ricordare la loro storia rappresenta un dovere per tutti noi. È grazie a donne e uomini come loro che Firenze riuscì a cacciare i nazifascisti e il nostro paese a porre fine alla dittatura e alla guerra. Trasmettere la memoria delle storie della Resistenza è fondamentale, soprattutto adesso che sono sempre meno i testimoni diretti di quegli eventi”.
Radio Cora fu l’emittente clandestina del Partito d’Azione fiorentino, attiva tra il 1943 e il 1944 e ospitata in un appartamento in piazza D’Azeglio. Il 7 giugno 1944 i nazifascisti irruppero nella sede, sorprendendo i partigiani Luigi Morandi, Enrico Bocci, Carlo Campolmi, Maria Luigia Guaita, Giuseppe Cusmano e Franco Girardini; poche ore dopo fu arrestata anche Gilda La Rocca. Italo Piccagli, sperando di scagionare gli altri, si consegnò spontaneamente. Morandi morirà due giorni più tardi per le ferite riportate durante lo scontro a fuoco al momento dell’arresto. Piccagli sarà trucidato il 12 giugno nei boschi di Cercina insieme ad Anna Enriques Agnoletti, quattro paracadutisti alleati e un ignoto partigiano cecoslovacco. Il corpo di Bocci, presumibilmente ucciso poco dopo l’arresto, non è mai stato ritrovato. Tutti gli altri furono torturati e inviati nei lager, con l’eccezione di La Rocca e Guaita che riuscirono a scappare prima dell’arrivo in Germania.
Foto del Comune di Sesto Fiorentino