Vis Art

'Stop Fossili, Start Rinnovabili', mobilitazione di Legambiente al deposito ENI di Calenzano

Il presidente Ciafani: ' Chiediamo un’accelerazione repentina sulle energie green, sugli accumuli e sulle reti'

1 Visualizzazioni

martedì 10 giugno 2025 18:58

Legambiente fissa l'appuntamento a  sabato 14 giugno alle ore 10 davanti al deposito ENI di Calenzano in Via Erbosa per una mobilitazione popolare per chiedere lo stop delle fonti fossili, cariche di pericoli per l'ambiente e per  lavoratori e lavoratrici. Legambiente torna sul luogo della tragedia sul lavoro del 9 dicembre scorso, che ha causato 5 morti e 26 feriti, come l’icona di quel passato insostenibile che è necessario mettersi definitivamente alle spalle.

 

'Le fonti fossili hanno segnato un’epoca di crescita ma anche di enormi contraddizioni, coi suoi carichi di iniquità, sia sul piano ambientale ed energetico che dei diritti del lavoro. È  necessario espellere dalla Piana le fonti fossili come elemento di rischio per la vita dei suoi abitanti e rivendicare con forza la necessità di riconvertire l’area ad hub delle rinnovabili' si legge nel comunicato.


L'appuntamento toscano è parte della giornata di mobilitazione nazionale “Stop Fossili, Start Rinnovabili” organizzata da Legambiente per chiedere lo stop delle infrastrutture fossili e l'accellerazione  della transizione verso le energie rinnovabili.

 

'Nonostante la crisi climatica ed energetica, i costi esorbitanti della bolletta energetica causati dalla dipendenza dall’estero e la necessità di rispettare gli obiettivi europei di  azzeramento delle emissioni nette, l’esecutivo continua a legittimare nuovi progetti di sfruttamento di fonti energetiche inquinanti, oltre a delineare un surreale scenario di ritorno del nucleare in Italia.


A confermarlo la mappa “Italia Fossile” di Legambiente realizzata sulla base dei dati del ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica. Ad aprile 2025 sono ben 192 progetti legati alle fonti  fossili in attesa di  valutazione (22 in più rispetto all’ultima mappatura effettuata a fine 2023), tra cui 83 procedure su centrali a gas, 16 per nuovi rigassificatori, 1.323 chilometri di nuovi gasdotti, due nuovi impianti di  stoccaggio in attesa di Valutazione d’Impatto Ambientale, 23 progetti relativi a permessi di ricerca e concessioni per la coltivazione di idrocarburi. A questi si aggiungono 35 nuove richieste per lo svolgimento di attività  connesse allo sfruttamento degli idrocarburi.


“La nostra mobilitazione nazionale, con l’esposizione di pale eoliche e pannelli fotovoltaici nei luoghi simbolo dell’Italia fossile - dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente - vuole evidenziare la  contraddittoria politica del Paese che, tra le iniziative su gas e nucleare del Governo nazionale e gli ostracismi  trasversali delle Regioni allo sviluppo delle rinnovabili, continua a rallentare l’adozione su larga scala degli  impianti di produzione di energia da fonti pulite, ostacolando una vera transizione ecologica. Chiediamo un’accelerazione repentina sulle energie green, sugli accumuli e sulle reti, la rimozione delle barriere  autorizzative da parte del Ministero della Cultura e delle Regioni e un impegno concreto negli investimenti necessari. Dopo la recente sentenza del TAR Lazio sul ricorso di ANEV, che ha censurato parti  importanti di due decreti del Governo Meloni, il Ministro Pichetto Fratin modifichi presto il decreto sulle aree idonee, che ha lasciato troppa discrezionalità alle Regioni, e lo stesso dovrebbe fare il Ministro Lollobrigida sul  DL agricoltura, che vieta in modo indiscriminato il fotovoltaico a terra, come evidenziato dal TAR Lazio”.

 

 Per contribuire alla causa di “Stop Fossili, Start Rinnovabili” è possibile sottoscrivere una petizione pubblica per una inversione di rotta immediata.

 

 

 
logo-055 firenze

C & C Media s.r.l.
p.iva 06282890489

powered by Genetrix s.c.r.l. - web agency, applicativi web, siti internet, grafica

055firenze.it
Quotidiano online
registrato presso il tribunale di Firenze
nr. 5937 del 18/10/2013.