Sindacato infermieri, possibile sciopero in autunno: 'In Toscana situazione molto critica'
La preoccupazione del NurSind: personale continuamente richiamato in servizio
giovedì 25 luglio 2024 11:28
Uno sciopero in autunno. Ad annunciarlo a livello nazionale è il NurSind, che negli scorsi giorni ha proclamato lo stato di agitazione.
Secondo il sindacato delle professioni infermieristiche i problemi maggiori riguardano la mancata attenzione agli infermieri dimostrata dal governo nella redazione del decreto Liste d’attesa: tutte le proposte di valorizzazione della professione infermieristica, infatti, sono state respinte. E’ inutile, si spiega dal NurSind, riconoscere che in Italia esiste una carenza drammatica di infermieri (di cui circa 6mila solo in Toscana) se poi non si mettono in campo tutte le iniziative necessarie per cercare di risolvere il problema.
“La situazione in Toscana - spiega il segretario regionale Giampaolo Giannoni - è critica soprattutto dal punto di vista delle dotazioni organiche: ancora oggi non riusciamo a garantire ore, riposi e ferie al nostro personale che viene continuamente richiamato in servizio. Addirittura gli accordi che riguardano l’Asl Toscana Centro e che, lo ricordo, non sono stati firmati da NurSind, prevedono la sola comunicazione per rientrare in servizio, senza nemmeno l’accordo del dipendente. Come si può sperare in basi migliori nella gestione delle risorse umane quando i presupposti sono questi?”.
“Lo stato di agitazione proclamato nei giorni scorsi nei territori dell’Asl Toscana Sud Est - prosegue Giannoni - è la punta di un iceberg di situazioni molto gravi che riguardano la Toscana. La Regione è fondamentalmente assente: da tempo abbiamo chiesto risposte per le mancate risorse per le valorizzazioni legate alla professione. Così come è stata fatta richiesta di un incontro per un confronto sui compensi per le attività aggiuntive, sul sistema 118, sulla prescrizione infermieristica, sulla libera professione. Non abbiamo avuto risposte su nessuno di questi temi. Ed è del tutto evidente che il personale sanitario, ormai, non ce la fa più”.