Giorno della Memoria, l’Università di Firenze ricorda la storia di Luce Einstein
La diretta streaming sul sito dell'Unifi
mercoledì 24 gennaio 2024 09:59
L’Università di Firenze ricorda il Giorno della Memoria attraverso il racconto della storia di Luce Einstein, studentessa della Facoltà di Medicina uccisa con la madre e la sorella dalle truppe tedesche in ritirata il 3 agosto 1944 nella sua residenza di famiglia di Rignano sull’Arno, “Il Focardo”. Luce Einstein era figlia di Robert Einstein, ebreo, cugino del premio Nobel Albert, e di Cesarina Mazzetti.
La narrazione sarà affidata alle voci degli studenti della compagnia teatrale universitaria Binario di Scambio diretta da Teresa Megale, delegata della rettrice alle attività di spettacolo. I giovani studenti Lapo Bicchierai, Eleonora Famà e Tommaso Scali proporranno una lettura scenica a cura della regista Stefania Stefanin dal titolo “Luce su ‘Luce’. Sulla strage nazista del Focardo”.
L’iniziativa si svolgerà venerdì 26 gennaio, alle ore 8.40, nell’atrio del Rettorato in piazza San Marco, dopo la deposizione della corona di alloro da parte della rettrice Alessandra Petrucci sotto la lapide dedicata al ricordo degli universitari fiorentini allontanati a causa delle leggi razziali.
Durante l’evento, le studentesse e gli studenti attori daranno voce ad alcuni documenti provenienti dall'Archivio storico dell'Ateneo. Tra essi, la lettera di Corrado Mazzetti, zio di Luce Einstein, in risposta all'invito dell’allora rettore dell'Università di Firenze, Pietro Calamandrei, a partecipare alla cerimonia d’inaugurazione dell'anno accademico 1945/46, ed alcuni estratti del discorso che, in quell’occasione, Calamandrei pronunciò durante la consegna dei diplomi alla memoria degli studenti caduti per la libertà.
Alle testimonianze storiche si legheranno le parole di Lorenza Mazzetti, artista e scrittrice, cugina di Luce, che ha contribuito a perpetuarne la memoria dedicando al ricordo della strage il romanzo “Il cielo cade” (1961).
L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sul sito dell’Università di Firenze.