Matteo Salvini in visita al Viola Park. Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini nella mattinata di oggi, 21 gennaio, si è recato al Viola Park di Bagno a Ripoli (Firenze), dove ha parlato dello stadio Franchi. 

Dal nuovo centro sportivo viola il ministro, accolto dal direttore generale della Fiorentina Joe Barone, si è complimentato con la società per la struttura.

"C’è bisogno di nuovi stadi di proprietà e noi faremo tutto il possibile per tagliare la burocrazia e consentire alle società di investire in tempi accettabili. Non voglio entrare in merito a polemiche urbanistiche o sportive, ma è un vero peccato dire no a società private che hanno l’intento di portare soldi e idee per nuove infrastrutture. Anche a Milano aver detto no ad un nuovo stadio è stato un errore", ha detto Salvini.

"Mi rifiuto di pensare che i tifosi viola debbano andare a centinaia di chilometri per vedere la squadra, è una mancanza di rispetto". 

"Quello che posso fare è fare una ricognizione con altri ministeri per vedere se ci siano in città aree pubbliche dismesse, disponibili che rispondono a quello che sono le normative Uefa".

"In linea generale - continua il ministro - a Torino, a Roma, a Milano e penso anche a Firenze, la soluzione migliore è una nuova area con un nuovo impianto di proprietà moderno e sicuro, perché lo abbiamo visto in altri stadi, l'adeguamento di impianti vecchi con urbanistica vecchia, non lo mettono a disposizione per ospitare eventi come quelli delle partite internazionali e finali internazionali".

"Spero che Firenze possa essere una delle città che ospiterà gli Europei 2032, però siamo nel 2024, bisogna fare in fretta. Ci sono un ministro dell'economia e uno dello sport, non mi voglio sostituire a loro, per mi sembra evidente che i soldi oggi a bilancio non bastino per fare sul Franchi tutto quello che bisognerebbe fare, e che una buona parte della città chieda risposte certe e rapide. Ribadisco che mi metto a disposizione della società e dell'amministrazione comunale per trovare una via di uscita. Che l'Europa possa allungare i tempi del Pnrr ad uso delo stadio di Firenze, lo vedo molto ambizioso. Se bisogna spendere denaro pubblico per lasciare un’opera a metà meglio non iniziare”.