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Franchi, l'attacco di Barone: 'Ci costringono a giocare fuori da Firenze, uno schiaffo ai tifosi'

La risposta del Comune: 'Da Barone una grave mancanza di rispetto'

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sabato 30 dicembre 2023 11:39

E' stato aggiudicato ieri l’intervento per la riqualificazione dello stadio Franchi di Firenze all’operatore RTI Costituendo COBAR S.p.a. e SAC Società Appalti Costruzioni S.p.a., per un importo netto di 90.039.618,356 euro. Una scelta che per la Fiorentina ha un significato chiaro: con la partenza dei lavori nei prossimi giorni, la società sarà costretta a trovare una nuova sede per le partite della prossima stagione, visto che in base all'accordo tra Fiorentina e Comune stilato mesi fa il club viola dovrà lasciare lo stadio a giugno per consentire lo svolgimento dei lavori, con i cantieri che intanto inizieranno a gennaio in curva Ferrovia. Sarà solo una prima parte dei lavori, quelli coperti dai soldi già a disposizione, perché per completare l'intervento secondo il progetto iniziale il Comune deve reperire i 55 milioni del PNRR tolti dallo Stato, più, secondo la Fiorentina, altri 40-45 milioni di arredi interni. Commisso e Barone avevano aperto ad una partecipazione del club viola alle spese, in cambio di una lunga concessione dell'impianto, ma ora i rapporti sono tornati ad essere tesi.

 

“Ho ricevuto ieri una telefonata al Comune, dicendo che aveva assegnato i lavori per lo stadio alla ditta. Quindi la realtà è che la Fiorentina deve trovare un posto fuori da Firenze per giocare", ha spiegato il direttore generale della Fiorentina, Joe Barone. "Questa è una mancanza di rispetto verso la tifoseria, verso la città di Firenze e soprattutto verso la Fiorentina, perché abbiamo sempre chiesto di giocare qui al Franchi e quindi assegnare oggi i lavori significa costringere la Fiorentina a giocare fuori. Non è una bella cosa e quindi siamo molto arrabbiati e amareggiati".

 

Nei giorni scorsi sia dal Comune che dalla Fiorentina c'erano stati segnali precisi per una richiesta al Governo e al ministro Abodi di slittamento dei lavori, per poter eventualmente utilizzare i fondi del PNRR (legati al PNC) anche oltre la scadenza del 2026. Questo avrebbe permesso, secondo i piani, alla Fiorentina di poter giocare al Franchi durante i lavori, visto che anche l'ipotesi Padovani sembra accantonata per tempi e costi di realizzazione. "È importante che il popolo viola comprenda questo messaggio, perché giocare fuori da Firenze sarà molto molto difficile sul piano sportivo, sul piano dei tifosi e soprattutto sul piano degli investimenti per il futuro della Fiorentina, quindi la parte finanziaria. Per la proprietà sarà un momento molto difficile. Ad oggi non sappiamo ancora i tempi i tempi e questo non va bene. Insomma, siamo molto molto amareggiati. È uno schiaffo a tutto il popolo viola e a Rocco Commisso", ha aggiunto un amareggiato Barone, che già in un video con i tifosi al Viola Park non aveva lesinato attacchi alla politica anche verso le prossime elezioni.

 

"E' un po’ di tempo che diciamo che siamo preoccupati per questa situazione: lo aveva scritto il presidente nel suo messaggio di Natale ai tifosi, e lo sto dicendo ora io pubblicamente. Vediamo se il popolo viola si attiva per dare un messaggio al Comune, che non ci vuole ascoltare su questa situazione dello stadio dell’Artemio Franchi. Chiaramente i tifosi si chiedono dove andrà a giocare la Fiorentina, perché il Comune la costringe ad andare fuori. La realtà è che la Fiorentina ad oggi sarà costretta a giocare o a Modena o a Cesena o in un altro posto“, ha concluso Barone.

 

In mattinata è arrivata poi la risposta del Comune: "Le parole del dg Barone, come riportate dagli organi di informazione, sono una grave mancanza di rispetto per le istituzioni, per il Comune, la città di Firenze e i fiorentini rappresentati dall’amministrazione comunale, tanto più alla luce degli ottimi rapporti con la proprietà di Acf Fiorentina. Il Comune di Firenze non ha mai fatto mancare la propria disponibilità a collaborare con Acf Fiorentina, ma perché la collaborazione sia efficace serve rispetto reciproco. Il Comune non decide dove gioca la squadra né tantomeno ha mai fatto il nome di Modena o di Cesena. Il Comune può supportare la squadra nella individuazione della migliore soluzione come ha sempre fatto e come sta continuando a fare. La soluzione ideale su dove giocare durante i lavori si può ancora trovare se c’è la volontà di tutti e, a questo fine, il Comune ha chiesto la collaborazione del governo, della Lega Calcio e della Figc perché il nuovo stadio Franchi è un progetto che interessa non solo la città ma tutto il Paese, visto che Firenze è ufficialmente candidata a ospitare gli Europei 2032. Questo prescinde dal fatto che si debba procedere con gli interventi propedeutici al restyling, per non perdere i 150 milioni di euro per lo stadio Franchi, che non può essere abbandonato e che va restituito alla città e al quartiere più bello e funzionale che mai. Occasione storica per Firenze, per la Fiorentina e per i tifosi, che altre città italiane non hanno".

 

 

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