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VocaBO, la lingua del Decameron di Boccaccio diventa digitale

Un vocabolario digitale per celebrare il 650° anniversario della morte del grande autore del Trecento

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lunedì 26 giugno 2023 20:06

La lingua di Giovanni Boccaccio, il grande autore del Trecento, padre della lingua e della letteratura italiana insieme a Dante e Petrarca, diventa digitale con il progetto del “VocaBO”, il primo vocabolario online che vede come punto di partenza la sua opera più famosa: il Decameron.

 

Ineguagliabile narratore e innovatore della scrittura letteraria, Boccaccio è sempre più “social” e sempre più aggiornato: dopo essere stato protagonista di podcast con alcune novelle del Decameron su Spotify, adesso affronta un nuovo strumento di ricerca digitale, di comunicazione e di promozione a vantaggio della cultura italiana e a beneficio di studenti, studiosi e appassionati.

 

Il progetto è stato presentato oggi a Firenze alla presenza del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, del senatore della Repubblica Dario Parrini, della presidente dell’Ente Nazionale Giovanni Boccaccio Giovanna Frosini, del consigliere regionale Enrico Sostegni e del sindaco di Certaldo Giacomo Cucini.

 

L’impresa, finora mai realizzata, prende il via dal Decameron, la prima grande opera in prosa della lingua e della letteratura italiana, ed è promossa dall’Ente nazionale Giovanni Boccaccio insieme all’Università per stranieri di Siena in collaborazione con l’Istituto di linguistica Computazionale del CNR – ILC “Antonio Zampolli” di Pisa, capofila nelle digital humanities, e l’Accademia della Crusca.

 

Un lavoro immenso, in cui le parole del Decameron vengono studiate una ad una: sono oltre 6.500 i lemmi, incluse le parole grammaticali. Al centro di questa grande piattaforma di studi anche un confronto con la tradizione del Trecento (Dante, Petrarca e non solo), per misurare l’originalità dell’espressione di Boccaccio.

 

Il progetto, iniziato alla fine del 2022, è diretto dalla presidente dell’Ente Boccaccio Giovanna Frosini, caporedattrice è Veronica Ricotta, mentre le ricercatrici sono al momento Claudia Palmieri, assegnista, ed Ester Baldi, dottoranda; referente per il CNR-ILC è Cosimo Burgassi. Un grande impegno che offrirà risultati significativi già nel 2025: un modo importante di celebrare il 650° anniversario della morte di Boccaccio.

 

“Siamo di fronte ad un padre della lingua italiana – ha detto il presidente Eugenio Giani - il primo nella storia della letteratura che si è cimentato con un testo organico in prosa. Grazie all’iniziativa meritoria dell’Ente Nazionale Giovanni Boccaccio con la creazione del Vocabolario digitale, per la prima volta avremo la lingua del Decameron digitalizzata e valorizzata. Si tratta di un progetto tale che vedrà un riconoscimento anche in Senato, dove sarà presentato fra pochi giorni grazie al senatore Dario Parrini, un risultato che dà la giusta importanza alla lungimiranza e all’impegno dell’Ente nazionale Boccaccio, degli studiosi e dei ricercatori che hanno lavorato strenuamente, e al nostro autore di cui nel 2025 cadranno i 650 anni dalla morte, anniversario che la Toscana sta già scaldando i motori per celebrare”.

 

È nata in Toscana la grande prosa italiana, una ricchezza culturale da custodire e valorizzare, come testimonia l’attività di ricerca e studio di una istituzione prestigiosa come l’Ente Nazionale Giovanni Boccaccio - ha dichiarato il senatore Dario Parrini - Poter condividere e mettere a disposizione di tutti questa conoscenza, attraverso strumenti innovativi e digitali, contribuisce alla crescita, allo sviluppo culturale e alla diffusione della lingua italiana nel mondo. Il “ VocaBO” infatti non promuove soltanto la letteratura italiana ma il nostro inestimabile patrimonio. Proprio in questa ottica di divulgazione presenteremo il progetto anche a Palazzo Madama, in sala stampa, la prossima settimana”.

 

“Il progetto del VocaBO - ha sottolineato la presidente dell’Ente Boccaccio Giovanna Frosini - si qualifica come un progetto strategico dell'Ente Nazionale Giovanni Boccaccio verso il centenario del 2025, e altri lo accompagneranno. Iniziato ancora sotto la presidenza di Stefano Zamponi, che lungamente ha guidato l'Ente con determinazione ed efficacia, si propone di potenziare il fronte della ricerca digitale, e di sostenere i giovani studiosi. Il “VocaBO” riconosce in Boccaccio il padre della prosa italiana, modello per tutta l'Europa, e ne indaga per la prima volta in modo sistematico il lessico e la lingua, inoltre può tenere conto della parte autografa del poeta, qualificando il “VocaBO” come un vero e proprio vocabolario d’autore”.

 

“Grazie a questo interessante progetto, sarà possibile approfondire la conoscenza della lingua di Boccaccio e delle sue opere, rendendole accessibili a un pubblico più ampio e moderno - ha detto il consigliere regionale Enrico Sostegni - Sono convinto che il progetto VocaBO rappresenti un importante passo avanti nella valorizzazione del patrimonio culturale italiano e nella promozione della lingua e della letteratura italiana e Toscana nel mondo”.

 

"L'Ente Nazionale Giovanni Boccaccio è ormai da anni riconosciuto come un'eccellenza da tutti gli enti istituzionali, dalla Regione Toscana al Ministero della Cultura. Questo è il frutto di una qualità di lavoro indiscussa nell'accrescimento degli studi scientifici legati a Giovanni Boccaccio, quindi alle sue opere letterarie, ma anche dalla volontà di includere giovani studiosi e di avvicinare un pubblico non addetto ai lavori. Questo l'ha fatto con la "Scuola estiva" in partenza da domani, sostenendo le letture dell'Oranona Teatro, collaborando a incontri con registi, autori e spettacoli di teatro e lo fa anche con il “VocaBO” che da oggi prende forma", così il sindaco di Certaldo Giacomo Cucini.
 

 

 
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