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Fiorentina, Commisso: 'Il Franchi non è un monumento, non è all'altezza di Firenze'

Le parole sullo stadio: 'Abbiamo bisogno di risposte, perché non sappiamo dove giocherà la Fiorentina'

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sabato 29 aprile 2023 17:33

Parola a Rocco Commisso: una lunga conferenza stampa al Franchi per il presidente della Fiorentina, che ha toccato molti temi, a cominciare dallo stadio


Durantre la conferenza stampa sono stati ripercorse le vicende legate allo stadio degli ultimi anni, dal progetto Casamonti del 2019 con l'abbattimento delle curve, non accettato dalla Soprintendenza. Dalla Mercafir a Campi Bisenzio, fino ad arrivare al restyling del Franchi.

 

"Ho fatto una promessa quando avevo 24 anni, quando sono stato eletto presidente degli studenti della mia università, che non sarei mai entrato in politica, e a 73 anni non voglio farlo - afferma il presidente della Fiorentin - Ho molto rispetto di Nardella e di tutti i politici, ma la burocrazia sta rovinando l’Italia. Fare un progetto come lo stadio Franchi e mettere di mezzo non solo il Comune, la Regione, lo Stato italiano e l'Europa è qualcosa che in America non si vede. Lo stadio è qualcosa di comunale in America e chi ha lo stadio viene aiutato a farne di nuovi. In America le squadre di calcio, di football o di baseball vengono sempre aiutate dai comuni perché hanno imparato che sennò se ne vanno via. Questa cultura in Italia non esiste. Qui l'operatore dei progetti degli stadi non può fare niente, venendo qui sapevo che era così, ma non pensavo che potesse essere così male, a Firenze come a Milano e Roma". 

 

"Il Franchi non penso sia un monumento, non all’altezza della vostra Firenze, che è un pochettino anche mia, che è bellissima, ma lo stadio non lo è. Non ci aiuteranno mai come dovrebbero per realizzare uno stadio con i tempi e i costi giusti, perché la politica vuole controllare tutto quello che accade in questa città, incluso il futuro della Fiorentina. Io devo accettare queste cose ma nessuno mi può dire che non posso parlare. Il primo progetto presentato con Casamonti se fosse stato accettato oggi sarebbe finito, invece anche se iniziassero oggi con il nuovo stadio ci vorrebbero 3-4 anni. Io non metterò soldi nello stadio perché non è mio, è del comune, è un monumento, e se lo fanno loro. Allo stesso tempo però abbiamo bisogno di risposte, perché non sappiamo dove giocherà la Fiorentina, quanto sarà l'affitto, quanto costerà alla Fiorentina ogni anno giocare, chi farà il management e il controllo della gestione dello stadio. La questione stadio non è chiusa, ci sono molte cose che il comune deve fare. Se ci fosse un'altra opzione per fare lo stadio alle mie condizioni lo farei. Ora noi siamo disponibili ad aiutare per vedere se si può fare qualcosa, non con i soldi".

 

"Se mi sento preso in giro dalla politica? Voglio rimanere rispettoso della politica fiorentina. Il grande sbaglio che è stato fatto qui è che quando Casamonti ha presentato quel disegno nel 2019 e Pessina ha detto che non si può fare, la guerra non è cominciata: ci hanno proposto subito la Mercafir, lì invece si doveva fare una guerra dalla quale nessuno esce vivo. Quella era la cosa giusta da fare. Il Franchi non è un monumento, scusatemi se ve lo dico, ci sono molte cose più belle a Firenze. Quando la Fiorentina va in Turchia o in Polonia gioca in stadi bellissimi, perché loro hanno il Franchi? Questo è il primo grande fallimento della mia vita. Mai in vita mia quando mi sono messo i testa di fare qualcosa sono arrivato al punto di fallire, ed è successo qui a Firenze".


Anche il dg della Fiorentina, Joe Barone, è intervenuto sulla questione stadio. "Abbiamo bisogno di risposte sulla gestione della parte commerciale, sia durante la gara che negli altri giorni, è importante capire chi gestisce questa parte, quali saranno i costi del canone e la durata. Vorrei aggiungere che qui abbiamo una proprietà molto seria che ha fatto un investimento sulla Fiorentina di oltre 450 milioni. Abbiamo un popolo fiorentino molto serio. Abbiamo bisogno di risposte, non possiamo essere ostaggi della politica, la Fiorentina non è un giocattolo della politica. Abbiamo perso quattro anni per la questione stadio".

 

Sulla questione di dove giocherà la Fiorentina durante i lavori al Franchi. "Qui si parla di un progetto sul campo di rugby ma bisogna capire chi farà l’investimento. Ma la Fiorentina è danneggiata perché giocare due anni fuori dal Franchi vuol dire perdere diritti televisivi, la parte della biglietteria e la parte del food&beverage. Non ci sono dettagli e i tempi soo brevi perché entro un anno serve un posto per far giocare la Fiorentina e siamo preoccupati", ha detto Barone.

 

Il progetto del Franchi con l'abbattimento delle Curve? "Non sarei più disponibile - spiega Commisso - ho già messo oltre 400 milioni in questa Fiorentina e siccome i ricavi non sono aumentati se metto altri due-trecento milioni le perdite aumenterebbero. Farò come mia madre e mio padre mi hanno insegnato: una cosa alla volta secondo le possibilità che ho e fare la cosa giusta per Firenze".

 

“Io ho suportato questo stadio di Arup, mi avevano detto che i soldi ci sono. A me basta mi dicano quanto devo pagare. Io sono ottimista, credo che si farà, il problema dei 55 milioni non è insormontabile. Credo che Nardella, che ho sempre rispettato, voglia lasciare Firenze con una buona nomea", aggiunge il presidente viola sullo stadio.

 

Per quanto riguarda il Viola Park di Bagno a Ripoli: "Bisogna aspettare, aprire se non sono completate quasi tutte le cose non lo voglio fare, ma la squadra farà il ritiro. Mi avevano promesso la tramvia e i  parcheggi, ma la tramvia non è stata ancora fatta e i parcheggi non esistono. Nel frattempo io ho investito, ma era mia responsabilità. Il Viola Park si aprirà senza i 400 parcheggi che mi erano stati promessi. Io ne parlo da mesi, perché se dobbiamo portare tremila persone a vedere il Viola Park, dove parcheggiano? È un grandissimo problema".


Commisso ha parlato anche dei tifosi viola: "I tifosi hanno fatto qualcosa di spettacolare l'altro giorno, mi hanno emozionato. I tifosi sono tutto, facciamo tutto questo per loro, senza i tifosi non ci sarebbe niente".

 

Il presidente ha tenuto a fare una precisazione. "La Fiorentina non è in vendita. La decisione di vendere la Firoentina la prenderò io, ma oggi e domani questo non succederà".
 

 

 
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