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Firenze, lo studio: 'Su Airbnb il 78% degli alloggi sono interi appartamenti per affitti brevi'

'La fotografia attuale conferma la trasformazione del mercato degli affitti brevi di Airbnb'

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sabato 25 marzo 2023 12:31

Sono gli appartamenti interi per affitti brevi a rappresentare la netta maggioranza dell'offerta di alloggi a Firenze su Airbnb. Un dato riportato da Antonello Romano dell'Università degli Studi di Siena, nella sua ricerca “'L’intermediazione digitale nella città post-pandemica tra radicamento, crisi e logiche di controllo tecno-centrico. Il caso Airbnb a Firenze”.

 

"La fotografia attuale conferma la trasformazione del mercato degli affitti brevi di Airbnb (es. crescita di Corporate Hosts ma anche ‘Hotel rooms’ che offrono i propri servizi – le camere – via Airbnb). Ad oggi a Firenze la maggior parte dell’offerta di Airbnb fa riferimento a interi appartamenti (78% del totale) per affitti brevi mentre solo 1.8% fa riferimento a long-term rentals via Airbnb", spiega Romano.


La presentazione è avvenuta nell'ambito dell'iniziativa "Firenze nella giungla degli affitti brevi", promossa dal comitato promotore del referendum sull'urbanistica "Salviamo Firenze".

 

"La de-strutturazione spaziale del fenomeno Airbnb è utile a decodificare processi che sottostanno alle dinamiche al centro del dibattito odierno. Le trasformazioni avvengono in chiave intra-urbana, amplificando le dinamiche di spopolamento in termini di popolazione residente. La polarizzazione di offerta e domanda avviene non solo per l’attrattività del centro in quanto tale ma anche per processi e meccanismi ‘poco visibili’ che la allargano in altre zone", aggiunge Romano.

 

Una flessione dell'offerta di alloggi sulla piattaforma negli anni del Covid c'è stata, ma per quanto riguarda il centro di Firenze, è stata minima. "La crisi da Covid-19 ha mostrato una flessione dell'offerta ma al contempo alcune aree di attivazione di nuovi Airbnb. In generale, il centro storico di Firenze decresce del -3% tra il 2019 e il 2020 nell’offerta di affitti brevi mentre altri quartieri (es. Campo di Marte) hanno disattivato gli annunci in quota maggiore rispetto al centro nello stesso periodo (-9.5%). Al netto delle fluttuazioni del mercato, la polarizzazione al centro rimane elevata (anche se lievemente minore rispetto ai livelli pre-covid), pertanto la questione della conversione diretta di appartamenti interi per affitti brevi rimane centrale".

 

Aggiunge Filippo Celata, dell'Università della Sapienza Roma, che si è occupato dello studio “La regolamentazione degli affitti brevi: cosa hanno fatto le altre città europee e con quali effetti”: "Le città italiane in Europa sono le uniche a non aver introdotto alcuna regolamentazione degli affitti brevi. Il fenomeno dovrebbe essere un'attività svolta in modo non professionale, da tenere distinta rispetto a quelle ricettive. Il nostro Paese potrebbe "semplicemente" copiare quanto funziona nel resto del continente. Il nostro studio si occupa anche delle conseguenze. Non neghiamo che la questione sia complessa. Le competenze sulla materia sono divise tra Stato, regioni ed enti locali: il tema è la volontà politica di volerla risolvere. Due settimane fa il governo Portoghese ha dato una stretta alle politiche di attrazioni per chi è in pensione e il blocco delle licenze per locazioni turistiche. In Italia non abbiamo neppure le licenze. Dal nazionale basterebbero due righe di norma".

 

Queste le dichiarazioni di Massimo Torelli, del comitato promotore del referendum "Salviamo Firenze": "La presentazione dei quesiti è uno straordinario strumento per riaprire una discussione sulla nostra città e i suoi mali. Oggi mettiamo i riflettori su un fenomeno che ci sta avvelenando: gli affitti brevi turistici non regolamentati e privi di controllo che stanno allontanando residenti sia dal centro che dal resto della città".


Aggiungono Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, consiglieri comunali  di Sinistra progetto Comune: "Le proposte sul territorio esistono, a partire da quelle avanzate da SUNIA e Associazione Progetto Firenze. Lavoreremo anche nelle prossime settimane per studiare quali osservazioni al Piano Operativo potranno aiutare. Intanto c'è un tema generale. Serve una volontà politica chiara, che non può limitarsi a esprimersi con una raccolta firme o una richiesta di dibattito parlamentare "di parte" (soprattutto con l'attuale maggioranza). Confidiamo che eventi come quello di oggi possano aiutare anche gli altri gruppi consiliari a sostenere la causa dei quesiti referendari, in attesa del parere di ammissibilità da parte del Collegio eletto nel Salone de' Dugento. In tal senso ci teniamo a ringraziare il Movimento 5 Stelle, presente anche oggi, con il capogruppo Roberto De Blasi".

 

Per quanto riguarda l'iter del referendum, il Consiglio Comunale ha completato il Collegio degli Esperti (l'organismo previsto per valutare l'ammissibilità dei quesiti) che è composto da Elisa Burlamacchi, Massimo Capialbi e Francesco Lotito. “Auspichiamo un positivo e celere lavoro, così da potere recuperare parte del ritardo accumulato in questi mesi dal Comune di Firenze e dare una risposta ai 600 cittadini proponenti e a chi giornalmente ci chiede di firmare” dichiara Massimo Torelli. Sono infatti passati 65 giorni dalla raccolta delle firme dei proponenti in Piazza de ‘Ciompi (14 gennaio) e 50 giorni dal deposito formale dei quesiti (30 gennaio).

 


 

 
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