La regione Toscana finanzia un progetto per valutare lo stato delle falde acquifere del torrente Pesa
Dal Torrente Pesa vengono tolti ogni anno per le necessità idropotabili quasi 6 milioni di metri cubi l'anno di acqua
lunedì 20 febbraio 2023 16:30
Quanta acqua viene prelevata dal torrente Pesa? Quale è lo stato di salute delle falde acquifere? Grazie ad un intervento realizzato nell’ambito del contratto di fiume della Pesa sarà possibile averne maggiore contezza e agire di conseguenza. Si tratta di un progetto molto importante che permette di intervenire con cognizione di causa nella gestione di una risorsa fra le più importanti che abbiamo e che si inserisce nell’ambito degli interventi volti a contrastare l’emergenza climatica.
La Regione Toscana, infatti, ha finanziato al comune di Montelupo il collocamento di tre punti di misura dell'acquifero sotterraneo del Torrente Pesa, collocati rispettivamente a Turbone, San Vincenzo Torri e Calzaiolo, nei comuni di Montelupo, Scandicci e San Casciano Val di Pesa.
Dal Torrente Pesa vengono tolti ogni anno per le necessità idropotabili quasi 6 milioni di metri cubi l'anno di acqua. La mancanza di acqua nell'alveo del torrente in estate in bassa valle, stato che si protrae per un periodo che va dai 3 ai 6 mesi ogni anno tra giugno e novembre, è evidentemente segnale che tali prelievi sono insostenibili per l'ambiente naturale. Ad essi poi vanno aggiunti gli usi per scopo agricolo e produttivo, le captazioni domestiche fuori acquedotto e i prelievi illegittimi.
La direttiva UE "Acque" e il Piano di gestione acque (PGA) dell'Autorità di Distretto prevedono che per stabilire il livello di sostenibilità ambientale dei prelievi si abbia a disposizione un bilancio bacino che metta a confronto la risorsa idrica esistente, rigenerante attraverso pioggia e neve, e restituita dopo l'uso attraverso i depuratori, con quella utilizzata.
Ad oggi nonostante l'enorme mole dei prelievi in valle, anche per approvvigionare territori extravallivi come Capraia è Limite, Empoli, e parte della Val d'Elsa, non vi erano nella rete regionale di monitoraggio punti di misura ufficiali della risorsa sotterranea. I lavori sono iniziati la scorsa settimana e la durata prevista è di 30 giorni per un valore complessivo del progetto di circa 27.000 euro.
"Non è giusto sacrificare gli ecosistemi alle necessità dell'uomo," afferma l'assessore all'ambiente Lorenzo Nesi, "e le risorse naturali vanno utilizzate con parsimonia. Anche l'uomo è parte del medesimo ecosistema. Distruggere l'uno riduce automaticamente la nostra possibilità di sopravvivenza".