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Centro Pegaso di Prato, un anno dopo. Giani: 'Struttura di cui essere orgogliosi'

Ricoverati oltre 915 pazienti in un anno

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sabato 18 dicembre 2021 17:06

A un anno esatto, ossia dal 16 dicembre del 2020 a oggi, al Centro Covid Pegaso sono stati ricoverati oltre 915 pazienti indirizzati dall’ospedale Santo Stefano di Prato e dagli ospedali della rete aziendale. Al Pegaso 1, di cui è referente per il settore ricoveri il dottor Alessandro Farsi, sono stati trattati pazienti in ossigeno-terapia ad alti flussi. Non si è verificato nessun decesso, solo 19 pazienti (2.1%) hanno avuto la necessità di essere nuovamente trasferiti in ospedale o in Dea. Così fa sapere la Regione Toscana.

 

Sono stati, invece, 123 i pazienti che hanno effettuato il trattamento con monoclonali anti-proteina spike in day hospital. Sono state effettuate infusioni di immunoglobuline (per immunodeficit) e di ferro in pazienti (provenienti da albergo sanitario o dal proprio domicilio) con tampone positivo per Sars-Cov2, per i quali non è seguito ricovero.

 

“Sono dati importanti per l’ex Creaf di Prato, che abbiamo inaugurato l’8 dicembre di un anno fa, allestendolo in tempi da record, per accogliere pazienti Covid e alleggerire la pressione sui vicini presidi ospedalieri - commenta Eugenio Giani -. Questa struttura ci riempie di orgoglio. L’abbiamo realizzata in uno dei momenti più complessi della pandemia, per rispondere alle necessità del momento, seguendo i consigli dei medici. Abbiamo allestito gli ambienti con molta cura, in modo da garantire letti più distanziati e maggiori spazi tecnici, così da rendere più agevole il lavoro del personale sanitario. Nello stesso tempo abbiamo voluto che il Centro Pegaso di Prato fosse anche punto di riferimento per la ricerca, lo studio e la sperimentazione di farmaci nella lotta al virus, tanto da renderlo il primo centro italiano dedicato alla cura e all’assistenza dei pazienti Covid, oltre che centro di raccolta del sangue e del plasma, utili alla cura dell’infezione da Covid. E’ una struttura di cui sono orgoglioso e decisamente strategica all’interno del sistema sanitario toscano”.

 

"L'Azienda ha avuto a disposizione la struttura del Centro Pegaso di Prato nel momento più acuto della pandemia - afferma il direttore generale dell’Asl centro Paolo Morello Marchese -. Ha permesso alla rete ospedaliera di usufruire di letti di ricovero di cure intermedie, che hanno giocato un ruolo centrale, per decongestionare i letti per acuti in medicina e rianimazione. Tale ruolo si è esteso alle tre province di Prato, Firenze e Pistoia. L'ex Creaf, con la funzione di ospedale di ricovero a bassa intensità, di attività specialistica territoriale, di sede lavorativa per medici di famiglia e di ricerca per piani terapeutici innovativi, rappresenta una realtà ormai incardinata stabilmente tra i servizi erogati dalla Asl. Un grazie sentito va a tutti gli operatori sanitari ospedalieri e del territorio che hanno reso concreto l’intervento tempestivo e lungimirante della Regione Toscana".

 

Dal 14 febbraio 2021, data di apertura dell’hub Centro Pegaso sono state somministrate 197.110 dosi di vaccino. A queste si aggiungono 99.477 dosi somministrate presso l’hub Pellegrinaio, per un complessivo di 296.587, che rappresenta il 71,5% del totale delle vaccinazioni somministrate nell’area pratese (414.612).

 

Nell’area pratese (popolazione residente 256.047) allo stato attuale l’84,3% dei cittadini eleggibili risulta aver effettuato la prima dose, il 78,2% la seconda e il 16,5 la terza.

 

Il Pegaso 1 ha dimensioni di 3.040 mq, con 194 posti letto realizzati: lavori iniziati il 10 novembre 2020 e portati a termine il 7 dicembre dello stesso anno. Il Pegaso 2 ha dimensioni di 1.504 mq, 113 posti letto realizzati: lavori  iniziati il primo novembre 2020 e ultimati il 24 gennaio 2021.

 

(foto dalla pagina Facebook di Eugenio Giani)

 

 
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