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Firenze, la denuncia di Priorità alla Scuola: 'Regione impreparata sui nuovi protocolli'

'Priorità alla scuola Firenze si riserva di indire un grande presidio sotto l’Assessorato alla salute'

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martedì 09 novembre 2021 18:59

"Sono a lavoro per il mondo della scuola. È in corso di attuazione il piano per accelerare i test antigenici alle ragazze, ragazzi e personale scolastico e snellire così i tempi delle procedure garantendo nessuna perdita di giorni di scuola", queste le parole del presidente della Regione Eugenio Giani, ma c'è chi parla di impreparazione davanti al nuovo protocollo.

 

La denuncia arriva dal comitato Priorità alla scuola di Firenze: "Al secondo giorno di applicazione del nuovo Protocollo, è evidente che l’Assessorato alla Sanità della Regione Toscana si è fatto trovare impreparato ai nuovi impegni imposti da un accordo che la Regione Toscana peraltro ha sottoscritto dopo quasi un mese di negoziati (la prima bozza del Protocollo circolava dalla prima metà di ottobre) e dunque non arriva inaspettato", si legge in una nota. 

 

Lunedì 8 novembre è entrato infatti in vigore il nuovo Protocollo scolastico Covid, a firma del gruppo di lavoro di Ministero della Salute, Ministero dell’Istruzione, IIS e Regioni, che prevede, in presenza di un caso positivo, che i compagni di classe facciano un test. Se il test ha risultato negativo si potrà rientrare a scuola, e la quarantena per tutta la classe scatta con tre casi positivi. "La scorsa settimana Priorità alla Scuola aveva espresso la sua soddisfazione per le novità introdotte, ma aveva avvisato: i meccanismi che riducono le eventualità e la durata delle quarantene dipendono dalla tempestività delle analisi, i tamponi devono essere perciò subito prenotabili, eseguiti e refertati, le ASL pronte a far fronte alle richieste".

 

"Le ultime indicazioni che l’ASL ha inviato alle scuole, con lentezza sempre più esasperante, seguono ancora il vecchio Protocollo. Quello nuovo sembra non solo deliberatamente ignorato, ma addirittura sconosciuto. L’Assessorato regionale alla Salute non ha ancora organizzato – ed è lontano dal farlo – una corsia preferenziale per i compagni di classe dei positivi, che devono essere controllati subito (lo spirito del Protocollo è quello di non far perdere nemmeno un giorno senza che sia necessario) e di nuovo dopo 5 giorni. Delle diverse ipotesi (dagli hub ad hoc a quella di bonus tampone che assicuri a ragazzi e insegnanti l’accesso rapido e gratuito ai test nelle farmacie, nei drive through o dai pediatri) nessuna è ancora stata realizzata, lasciando le scuole e i dirigenti scolastici nella condizione di potere solo rispondere alle proteste dei genitori e degli studenti che si trovano in quarantena nonostante la nuova legge dello Stato preveda la loro permanenza a scuola".

 

"Da settimane, sin da ottobre, chiediamo un appuntamento con l’Assessorato, per discutere del superamento del vecchio Protocollo e degli strumenti necessari per evitare quarantene e didattica a distanza a studentesse e studenti toscani di tutte le età (capacità di eseguire e refertare rapidamente la mole di tamponi necessari, utilizzo di tamponi rapidi, utilizzo di tamponi salivari). Questo appuntamento, accordato con calma e in prima battuta per il 3 novembre, è ora di continuo rimandato, spostato di giorno e di orario per rendere più difficoltosa l'organizzazione di persone che da un anno e mezzo prestano il loro tempo libero e non pagato per il funzionamento della Scuola pubblica".

 

"La data ora proposta è la mattina del 15 novembre: all’incontro con l’Assessore Bezzini non porteremo più solo le nostre richieste, con maggiore preoccupazione rispetto alle effettive capacità e disponibilità delle ASL toscane, ma chiederemo conto di che cosa sta succedendo. Rendere conto pubblicamente è il minimo che i funzionari incaricati di gestire la cosa pubblica dovrebbero fare".

 

Annunciato un presidio. "Alla luce di quanto accadrà nei prossimi sette giorni, Priorità alla scuola Firenze si riserva di indire un grande presidio sotto l’Assessorato alla salute, sia in caso di ulteriore rinvio dell'incontro, sia qualora dall’incontro, ma soprattutto dai fatti, non dovessero arrivare risposte concrete. Genitori e student* non sono disposti ad accettare disorganizzazioni nella Sanità toscana che compromettano ancora il diritto all'istruzione, già troppo compresso negli ultimi due anni".

 

 

 
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