Il Rock Contest, Ligabue, il Primo Maggio: gli Amarcord si raccontano, da Firenze a tutta Italia
Una scalata a suon di musica, il racconto a 055Firenze.it: "Per Sanremo ci proveremo ancora"
martedì 23 maggio 2017 12:40
Da Scandicci e Firenze a tutta Italia. A suon di musica, ovviamente. È la scalata degli Amarcord, gruppo di giovani scandiccesi e fiorentini che stanno arrivando alla ribalta nazionale. Sono Francesco Mucè (Voce - Lead Synth), Marco Ventrice (Chitarra), Giovanni Mazzanti (Chitarra – Programmazione), Riccardo Romei (Batteria) e Gabriele Burroni (Basso).
I concerti sul territorio, la partecipazione alle selezioni per Sanremo Giovani, il Premio De André, il successo al Rock Contest 2015, il Toscana100band, fino all'esperienza negli studi di Ligabue e al concertone del Primo Maggio a Roma con 'Tutti Fermi'. Una parabola di emozioni, nel mezzo le serate in giro per l'Italia, il primo album 'Vittoria'. E un futuro tutto da scrivere.
Noi di 055Firenze.it ci siamo fatti raccontare tutto questo da Gabriele Burroni, una delle anime degli Amarcord. “Da quando abbiamo vinto il Rock Contest (dicembre 2015) ed è uscito 'Vittoria' (gennaio 2016), si è creata una serie di presupposti che ci ha fatto togliere tante soddisfazioni. Tramite il Rock Contest siamo andati a registrare da Ligabue, nel suo studio, e tra poco ci torneremo per fargli ascoltare i nuovi brani. Si spera di poter intavolare un certo discorso.
Abbiamo partecipato al Musicultura, fino ad arrivare al Primo Maggio a Roma. Nel mezzo un doppio tour, ricominciato a marzo 2017, con cui abbiamo girato tutta Italia. Sono stati due anni molto belli, non ci aspettavamo che un primo disco da emergenti, autoprodotto, potesse già ottenere questi risultati. Ora finiremo questo tour estivo, vediamo se d'inverno faremo un tour tra i club più grandi, fuori Toscana, per creare le basi del prossimo disco che esce nel 2018”.
Siete tutti ragazzi scandiccesi e fiorentini: come nascono gli Amarcord? “Il gruppo è nato circa 10 anni fa: come tutti i gruppi di 'pischelli' si faceva per divertimento. Con le solite cover. Poi abbiamo iniziato a fare qualcosa di nostro. E da lì è nato tutto questo. E, tranne un cambiamento, siamo sempre i soliti”.
Si può dire quindi: da Scandicci/Firenze, alla conquista dell'Italia... e magari oltre, visto che avete fatto date anche in Svizzera? “Sì, diciamo che per adesso la scelta di cantare in italiano limita un po' il discorso europeo, anche se speriamo che con i risultati di Gabbani riprenda anche la voglia di musica italiana in Europa. Ma sì, da Scandicci all'Italia può andare”.
A proposito di Gabbani, può essere per voi un esempio positivo da seguire? “Sì, ha fatto quella che secondo me è la carriera che deve fare un artista di oggi, evitando i talent show. A noi ce l'hanno proposto varie volte di fare talent, ma finora abbiamo sempre rifiutato. Per quanto ti dia l'impressione di arrivare subito all'obiettivo, in realtà non è così: non creano un prodotto musicale, ma televisivo. Sempre. E la dimostrazione è il fatto che il 90% degli artisti dei talent non riesce a fare un tour live: perché il pubblico vede questi artisti davanti alla tv, non va a sentire i concerti. Oggi per il fatto che si vendono pochi dischi, gli introiti per i gruppi sono nei live.
È un percorso lungo, Gabbani ci è arrivato, ha vinto Sanremo meritatamente. E' stato veramente bravo, a livello di scrittura e musica. Si è meritato il successo che ha avuto finora”.
Anche gli Amarcord puntano a Sanremo? "Per due anni siamo entrati nelle selezioni finali dei 60 'giovani' che vanno a suonare a Saxa Rubra, ma non siamo arrivati nei 6-8 finali. Noi ci proviamo tutti gli anni. È importante capire la direzione artistica del Festival: finché c'è stato Fazio e direzione artistica Pagani, siamo entrati. Sicuramente non eravamo ancora pronti, ora forse lo saremmo: se dovesse tornare una direzione artistica 'più favorevole', magari riusciremo ad entrare a Sanremo Giovani. Ci abbiamo sempre provato, e ci riproveremo”.
Quali sono i ricordi più belli degli ultimi anni a suon di musica? “Sicuramente i momenti dei live, dei concerti. A Firenze e fuori. Nella nostra città abbiamo avuto una risposta ottima: i locali strapieni, la gente che canta le nostre canzoni. Quando trovi 500 persone che cantano le tue canzoni è veramente bello. Poi vai fuori, ti chiedi che situazione ci sarà. Magari non ti conoscono. E quando esci dai confini e trovi un'ottima risposta del pubblico, come è successo a La Spezia, a Roma, vedi le persone coinvolte, rimangono dopo il concerto... sono cose belle”.
Per arrivare al Primo Maggio a Roma: “Già, che emozione. Quando abbiamo visto piazza San Giovanni completamente piena... E per quanto i ricordi siano molto offuscati su quel pomeriggio, si vedeva un bel po' di gente cantare il nostro pezzo. Parte lo strumentale e tanta gente inizia a saltare. Sono cose belle... inizi a pensare che tutto questo possa diventare davvero un lavoro”.
Progetti per il futuro? “Quest'estate continueremo il tour fuori Firenze. Abbiamo Puglia, Campania, Calabria, Lazio. Ci sono date in entrata. A Firenze per ora limitiamo la nostra presenza, faremo solo due date perché è giusto di ampliare. E perché il pubblico fiorentino comunque ci conosce. Siamo a buona parte della produzione del secondo disco; cercheremo i giusti presupposti per l'uscita, ovvero etichette, produzioni ecc.. Cercheremo di alzare un po' l'asticella, per ottenere qualcosa in più. A piccoli passi”.
E invece, sogni per il futuro? “Io non sono un grande sognatore, sono piuttosto pragmatico. Il sogno è quello di fare tutto questo per lavoro; poi arriva il mio pragmatismo spicciolo e dico: Secondo me il nostro secondo disco è un bel disco, i pezzi sono belli, la produzione a livello di qualità si è sicuramente alzata, stando anche da Ligabue, quindi cercheremo a questo punto di avere un successo ancora maggiore. E puntare ad essere un gruppo di medio-alto livello, per cercare di riempire tutti i piccoli club di tutta Italia”.
Prossime date degli Amarcord: Fermento Festival di Latina e soprattutto Meeting del Mare a Marina di Camerota (Salerno), dove il prossimo 2 giugno 2017 il gruppo fiorentino suonerà prima di Fabrizio Moro in uno dei festival più attesi del Sud Italia.