L'elicriso, la liquirizia toscana
Una pianta dagli enormi usi
sabato 14 gennaio 2017 13:45
L’elicriso è una pianta molto diffusa in Toscana, ma anche troppo spesso dimenticata e non solo dai libri, ma anche dalla cultura popolare.
Si tratta di una pianta perenne ricoperta da una peluria biancastra che fra giugno e luglio fiorisce con piccoli fiori gialli raccolti tutti assieme. Si può trovare nelle zone rocciose, aride, pietrose. Zone dove è assai difficile, di norma, far nascere qualche pianta.
Ma facciamo un passo indietro: l’elicriso, detto scientificamente Helichrysum italicum, è conosciuto fino dal ‘700. Il suo nome si ottiene dall’unione della parole elios e chrysos, che significano sole e oro. In Toscana, però, viene chiamato spesso liquirizia, proprio per via del suo profumo, ma non c’entra niente con la radice amarognola da cui si ricavano caramelle e aromi.
Non solo: secondo gli inglesi, invece, l’elicriso profuma di curry, tanto che nei paesi anglossassoni questa pianta è nota con il nome di curry plant.
L’Elicriso è soprattutto una pianta che ha enormi usi nel campo della medicina: il suo odore intenso e i principi attivi che contiene sono infatti particolarmente utili per le vie aeree. Allergie, asma o un semplice raffreddore. L’elicriso ha la risposta al problema. Basterà un semplice decotto.
Non solo: l’elicriso è ottimo anche per herpes, eczemi, acne grazie ad un olio che può anche essere preparato in casa da spalmare sulla pelle. Come farlo? Prendendo i fiori e chiudendoli per almeno 40 giorni in un barattolo di vetro colmo di olio d’oliva normale.
L’elicriso è anche un antinfiammatorio naturale, per questo viene usato in molte creme e medicine.
Il suo abuso non genera controindicazioni.
Ma non è finita qui: l’elicriso può essere usato anche in cucina. I suoi fiori e le sue foglie vanno essiccate per far perdere loro il tipico sapore amarognolo e successivamente possono essere usate per insaporire pollo, verdure e primi piatti