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Donazione di 70mila euro all’ospedale di Prato, permetterà un potenziamento dell’Oncologia

Sviluppo nella diagnosi e nella ricerca dei tumori al seno per terapie mirate

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mercoledì 10 aprile 2024 12:58

Il secondo lascito di una famiglia permetterà un ulteriore potenziamento all’Oncologia del presidio ospedaliero Santo Stefano di Prato. Questa mattina è avvenuta la consegna della donazione di 70mila euro che contribuirà alla realizzazione di un nuovo progetto che vede la collaborazione della struttura operativa complessa di Oncologia Medica, la struttura semplice Dipartimentale di Patologia Molecolare Oncologica e della struttura semplice di Ricerca Traslazionale.

 

Il progetto è volto alla tipizzazione dei tumori per identificare il target terapeutico su cui impostare una terapia mirata. Tale studio permetterà di stabilire un percorso diagnostico di medicina di precisione, in particolare, per le pazienti con tumore della mammella in fase avanzata, afferenti al Dipartimento Oncologico della USL Toscana centro.

 

“Grazie a questo percorso diagnostico,- hanno evidenziato i dottori Laura Biganzoli e Luca Malorni - gli oncologi di riferimento avranno a disposizione le informazioni molecolari necessarie a poter prescrivere farmaci a bersaglio molecolare di prossima introduzione nella pratica clinica”.

 

Con il precedente lascito sono stati acquistati strumenti biomedicali di ultima generazione, sempre per favorire la ricerca in campo traslazionale grazie anche alla presenza di tale struttura  nell’Ospedale di Prato. Questi strumenti hanno permesso di potenziare le attività di ricerca, soprattutto nel campo della biopsia liquida e della ricerca di nuovi biomarcatori per la personalizzazione delle cure oncologiche.

 

La cerimonia di donazione si è svolta alla presenza dei familiari di Paolo Poli dei dottori Biganzoli e Malorni e della dottoressa Maria Teresa Mechi, direttore sanitario del presidio che ha evidenziato: “Grazie a questo lascito è previsto un ulteriore sviluppo della ricerca nel nostro ospedale a vantaggio di tutto il dipartimento oncologico della nostra Azienda ma, soprattutto, si prospetta un notevole avanzamento nelle cure ai pazienti: i farmaci a bersaglio molecolare sono, infatti, innovativi perché permettono terapie mirate. Ringraziamo, ancora una volta, la famiglia Poli per aver destinato la loro eredità alla cura delle malattie oncologiche e alla ricerca”.

 

Il lascito testamentario, destinato all’Ospedale di Prato, era stato, infatti finalizzato al reparto oncologico: alla ricerca, alle terapie e all’assistenza dei malati in fase terminale. La Fondazione, nata dopo la morte di Paolo Poli, avvenuta a 80 anni senza lasciare eredi, ha gestito il suo patrimonio finanziando molti progetti destinati ad aiutare i più bisognosi. Erano state queste le volontà di Paolo Poli anche per onorare i suoi genitori Ferdinando Poli e Cesarina Meoni. Nel reparto è stata affissa una Targa alla loro memoria.
 

 

 
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