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Firenze, i detenuti diventano giardinieri e cureranno il verde della città

Il protocollo sottoscritto a Palazzo Vecchio tra il Comune e il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria

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venerdì 12 maggio 2023 10:51

I detenuti imparano a fare i giardinieri e vengono impiegati per curare il verde di orti urbani e giardini di Firenze: è il protocollo sottoscritto a Palazzo Vecchio tra il Comune e il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria.

 

Alla firma erano presenti l’assessore all’ambiente Andrea Giorgio e il direttore generale dei detenuti e del trattamento Gianfranco de Gesu, con la direttrice dell’istituto penitenziario di Sollicciano Antonella Tuoni e il garante dei detenuti Eros Cruccolini.

 

Il protocollo prevede un percorso di formazione insieme alla Cna per un gruppo di 20 detenuti: una volta imparati i rudimenti del mestiere con un corso formativo qualificato da 24 ore all’interno del percorso per "Manutentore del verde" queste persone verranno impiegate dall’amministrazione in lavori di pubblica utilità per la manutenzione di prati, siepi, orti e alberi della città.

 

“Con questo accordo - ha sottolineato de Gesu - saremo impegnati a studiare insieme le attività che possono essere svolte con lo scopo del reinserimento sociale e la possibilità di svolgere mansioni con un senso di riparazione nei confronti della comunità esterna”.

 

“La scorsa estate, appena nominato assessore, ho avuto modo di fare una visita in carcere insieme al sindaco Dario Nardella - spiega l’assessore Giorgio - in quell’occasione mi colpì molto la richiesta principale che arrivava dalla popolazione carceraria, ovvero quella di essere impiegati in qualche cosa di utile, avere la possibilità di imparare qualcosa per offrire un contributo alla comunità ed essere pronti, una volta scontata la pena, per inserirsi di nuovo anche nel mondo del lavoro. Ho preso lì l'impegno a costruire un progetto che rispondesse a quella richiesta e oggi grazie alla collaborazione con tutti gli attori coinvolti siamo in condizioni di partire. Il verde può diventare un luogo di riscatto e l’ambito in cui offrire un contributo alla società. Prendersi cura degli alberi, dei parchi, dei nostri giardini, sarà un’opportunità importante per formarsi e reinserirsi con l'orizzonte di un futuro diverso e migliore per la propria vita”.

 

“Grazie al Dap, alla direttrice di Sollicciano Antonella Tuoni, alla Cna Firenze Metropolitana, al garante dei detenuti Eros Cruccolini e al consigliere speciale del sindaco per le carceri Stefano Di Puccio - ha concluso -. Questa preziosa collaborazione dimostra che per la città il carcere non è un luogo dimenticato e che quelle persone possono e devono avere l'accompagnamento a un riscatto sociale e al reinserimento che sono le vere finalità della detenzione”.

 

In merito al protocollo intervengono i consiglieri comunali Dmitrij Palagi, Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune e Massimo Lensi di Associazione Progetto Firenze. "E' stata data notizia della firma di un accordo che dà seguito ad un annuncio di alcuni mesi fa: 20 persone detenute a Sollicciano seguiranno un percorso di formazione professionale per il verde urbano. Il Comune di Firenze usufruirà del tempo e dei corpi di queste persone con una retribuzione? E quanto? O si tratta di sfruttamento di soggetti considerati diversi da chi è in libertà, quindi si può fare a meno di un salario? Erano domande che avevamo già fatto a febbraio, con una domanda di attualità rimasta priva di risposte. Era diventata un'interrogazione scritta, con scadenza al 3 marzo 2023 (quindi sono passati oltre due mesi). Ci pare inopportuno che si possano preferire le conferenze stampa alle interrogazioni, soprattutto quando si parla di aspetti sociali così importanti. Il rapporto tra carcere e città passa anche dal corretto riconoscimento del ruolo dei diversi livelli istituzionali".

 

 

 
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