Coronavirus, Conte: 'Chiuse tutte le attività produttive non indispensabili'
Supermercati ancora aperti. 'Non c'è bisogno di fare corsa agli acquisti'
sabato 21 marzo 2020 23:43
Chiuse tutte le attività produttive non essenziali. Questo il nuovo annuncio del premier Conte, che ha parlato intorno alle 23.30 di stasera, sabato 21 marzo, per alcuni aggiornamenti sulle misure di contenimento al Coronavirus.
Una diretta Facebook di circa 8 minuti, durante la quale il Presidente del Consiglio ha esposto le ultime decisioni del Governo.
Decisa una nuova stretta. In sintesi, resteranno aperti supermercati (senza restrizioni), negozi di generi alimentari, farmacie e parafarmacie, e saranno garantiti i servizi bancari e postali e i trasporti pubblici.
"Sin dall'inizio ho scelto la linea della trasparenza e della condivisione, ho scelto di non minimizzare e di non nascondere la realtà che ogni giorno è sotto i nostri occhi, di rendervi partecipi della crisi più difficile che il paese sta vivendo dal secondo dopoguerra - ha esordito Giuseppe Conte - in questi giorni durissimi siamo chiamati a confrontarci con immagini che lasceranno il segno nella nostra memoria. La morte di tanti concittadini è un dolore che ogni giorno si rinnova, questi decessi per noi non sono semplici numeri, sono persone, storie di famgilie che perdono gli affetti più cari".
"Le misure fin qui adottate richiedono tempo prima che possano dare effetti, dobbiamo continuare a rispettare tutte le regole con apzienza responsabilità e fiducia. Sono misure severe me ne rendo conto, rimanere in casa e rinunciare alle abitudini non è facile, ma non abbiamo alternative, dobbiamo resistere, solo così riusciremo a tutelare noi stessi e le persone che amiamo. Il nostro sacrificio di restare in casa è peraltro minimo se paragonato a quello che stanno compiendo altri cittadini, negli ospedali, nei luoghi cruciali per la vita del paese c'è chi rinuncia e chi rischia molto di più, penso ai medici, agli infermieri, alle forze dell'ordine, ai commessi dei supermercati, ai lavoratori dei servizi pubblici e dell'informazione, agli autotrasportatori, ai farmacisti, agli uomini e e le donne della protezione civile, persone che non solo vanno a lavoro ma compiono ogni giorno un atto di responsabilità, un atto d'amore verso l'Italia".
"Oggi dobbiamo compiere un altro passo, la decisione del Governo è di chiudere su tutto il territorio nazionale ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria, cruciale, indispensabile a garantici beni e servizi essenziali".
"Abbiamo lavorato tutto il pomeriggio con i sindacati e le associazioni di categoria per stilare una lista dettagliata in cui sono indicate le filiere produttive delle attività e dei servizi di pubblica utilità che sono più necessati per il funzionamento dello stato in questa fase di emergenza".
"Continueranno a restare aperti tutti i supermercati, tutti i negozi di generi alimentari e di prima necessità, senza nessuna restrizione sui giorni di apertura dei supermercati, invito tutti a mantenere la massima calma, non c'è ragione di fare corsa agli acquisti e di creare code che in questo momento non si giustificano affatto. Ancora aperti farmacie, parafarmacie, saranno assicurati servizi bacari, postali, assicurativi, finanziari e servizi pubblici essenziali come i trasporti e le attività connesse accessorie e funzionali a quelle consentite. Al di fuori dalle attività essenziali consentiremo solo lo svolgimento di lavoro in modalità smart working e le attività produttive ritenute rilevanti per la produzione nazionale. Rallentiamo il motore produttivo del paese ma non lo fermiamo. Una decisione che si rende necessaria oggi per poter contenere quanto più possibile il diffondersi dell'epidemia".
"L'emergenza sanitaria sta tramutando in piena emergenza economica, ma a voi dico che lo Stato c'è, lo Stato è qui, il Governo interverrà con misure straordinarie che ci consentiranno di rialzare la testa e ripartire quanto prima".
"Mai come ora la nostra comunità deve stringersi forte come una catena a protezioen del bene più improtante, la vita. Se dovesse cedere anche un solo anello questa barriera di protezione verrebbe meno, esponendoci a pericoli più grandi per tutti. Quelle rinunce che oggi vi sembrano un passo indietro, domani ci consentiranno di prendere la rincorsa e di tornare presto nelle nostre fabbriche, nei nostri uffici, nelle nostre piazze, tra le braccia di parenti e amici. Stiamo rinunciando alle abitudini più care, lo facciamo perchè amiamo l'Italia. Ma non rinunciamo al coraggio e alla speranza del futuro. Uniti ce la faremo"; ha concluso Conte.