Coronavirus nel mondo, parla Filo: un fiorentino a Houston. L'intervista
'Firenze è vista come una gemma'
giovedì 19 marzo 2020 17:57
Firenze ai tempi del coronavirus è vuota, deserta. Bellissima, suggestiva, angosciante ed irreale. Cristallizzata nell'attesa che il mondo vinca la sua battaglia contro un nemico invisibile e pericoloso. E i fiorentini che fanno? Ogni giorno lo potete leggere nei nostri articoli. Ma cosa succede ai fiorentini all'estero? Cosa succede fuori dall'Italia?
Filo Castore vive a Houston, nel Texas, e ha accettato di raccontarci la sua realtà.
Perché si è trasferito in America?
Sono architetto, nato a Firenze e cresciuto a Fiesole. Mi sono trasferito a Houston al’inizio del 1996 per finire gli studi di architettura, visto che le opportunità in Italia non erano molte. L’intenzione iniziale era di tornare, ma le offerte di lavoro, stipendio e crescita professionale erano troppo allettanti. Firenze, la Toscana e l’Italia mi mancano tutti i giorni ma da lontano ho la sensazione che l’Italia non sia cambiata più’ di tanto.
Peccato. Sopratutto per I giovani pieni di idee e voglia.
Qual è la situazione a Houston?
Qui hanno appena chiuso le scuole, università e bar. I ristoranti sono solo aperti per asporto o consegne. I luoghi di lavoro sono aperti ma iniziano a invitare gli impiegati a lavorare da casa. Il tutto potrà divenire obbligatorio nel giro di giorni.
Fino a ieri c’erano 40 casi. In 24 ore altri 20…perché’ finalmente stanno iniziando a arrivare i tamponi. Secondo me la situazione non è ancora evidente e molti sono
infetti, giovani e meno giovani. I casi cresceranno in modo esponenziale nei prossimi 7-10 giorni.
Il Texas Medical Center, il centro medico più grande del mondo, è a pochi isolati da dove viviamo nel cuore della città. Comprende più di 20 ospedali e si stanno tutti
unendo per fare fronte unico all'epidemia imminente. Con una città’ di quasi 3 milioni diabitanti al centro di una regione di circa 7 milioni…non ci saranno abbastanza strutture e protezioni per i medici se la gente non si isola al più’ presto.
Stanno anche iniziando ad allestire centri test tipo ‘drive-thru’ dove la gente guida attraverso parcheggi designate e medici e tecnici fanno i test dal finestrino.
Come reagisce la popolazione? Che percezione c'è del virus?
Molti ancora non si rendono conto, pensano sia influenza. Non capiscono che molti sono già portatori senza sintomi e che il virus resta su superfici per ore e giorni…speriamo bene, ma non sono ottimista per quello che noto…
Come è vista la situazione italiana?
La vedono distante…come spesso l’America tende a fare. Devo dire però che molti amicie colleghi mi chiedono dettagli. E io rispondo che è zona di guerra e dobbiamo fare molta attenzione e impariamo (purtroppo) da chi ci e’ già’ passato.
Che percezione c'è a Houston di Firenze?
E' vista come una gemma di un paese bellissimo come l’Italia.
Le manca Firenze?
Tutti I giorni. Amici, parenti, luoghi, cucina, e in generale la qualità della vita più bilanciata tra lavoro e privato.
Cosa vorresti dire ai fiorentini?
Recentemente ho letto o sentito una frase che diceva…se un tuo caro (amico, parente, consorte, figlio/a) si ammala e viene ricoverato, non ti consentono di starci vicino in
ospedale e se si aggrava…può morire da solo…senza nessuno accanto. Pensateci bene se volete creare questa situazione a conoscenti (e anche estranei) intorno a voi.