Rock Contest, vincono i Bob and The Apple
La band si è aggiudicata l'edizione 2020, in versione online
martedì 22 dicembre 2020 15:53
Sono in quattro, hanno origini trentine ma si muovono tra Parigi/Londra/Berlino, mescolando psichedelia sognante ed elettronica ambient: Bob and The Apple è il gruppo vincitore del Rock Contest 2020, concorso musicale per musicisti under 35, quest’anno in versione online, la Computer Age Edition. Al secondo posto si è classificato Gaube, pseudonimo di Lorenzo Cantini, giovanissimo cantautore grossetano.
In 400.000 hanno seguito online il concorso e in 85.000 erano sui canali del Rock Contest, lunedì scorso, per la finalissima a cui hanno partecipato anche Elise Duchemin, Nuvola, Quiet Pig e Rooms By The Sea.
Gli altri riconoscimenti: con “Joshua - Mi sento più al sicuro qui” - dedicato a Joshua Wong, uno dei leader della protesta di Hong Kong - i fiorentini Anders si sono aggiudicati il Premio FSE/Giovanisì di Regione Toscana riservato al brano che meglio ha espresso sensibilità e immaginari del mondo giovanile. Il Premio Ernesto De Pascale per la miglior canzone con testo in italiano è stato assegnato ad Elise Duchemin – origine francese, residente a Firenze - con “Fuori Parigi”.
A stilare la cassifica sono stati una giuria di addetti ai lavori presieduta da Paolo Benvegnù, - che ha impreziosito la finale proponendo alcuni brani dal vivo – e il pubblico, che ha espresso il proprio voto sulla pagina ufficiale www.rockcontest.it.
"Se fossero un gruppo inglese li troveremmo sulle prime pagine dei giornali specializzati: i Bob and the Apple sono Leonardo Lanzinger al basso e voce, Bruno Lanzinger alla batteria e voce, Giacomo Gilmozzi e Matteo Tomaselli alla chitarre e voci, a cui si aggiunge Rick Damian, che segue le produzioni ed è ormai parte integrante del progetto", così gli organizzatori descrivono la band vincitrice. "Si sono conosciuti al liceo e continuano a fare musica da dieci anni, nonostante vivano tra Parigi, Berlino, Londra e Trento. Perché un modo per suonare assieme si trova sempre. In decisa controtendenza rispetto alle dinamiche contemporanee, sorprendono per la sofisticata padronanza dei mezzi e dei linguaggi musicali con la quale si prefiggono di rivolgersi ad un pubblico internazionale. A loro è andato il primo premio del Rock Contest: 2.000 euro da investire in progetti di sviluppo della propria attività artistica".
“Ringraziamo il Rock Contest e tutta l’organizzazione – ha dichiarato il gruppo durante la premiazione – speriamo di vederci presto su un vero palco. Come utilizzeremo il premio? Beh, innanzitutto potremmo investirlo in spostamenti, viste le distanze che ci separano, per portare avanti questo progetto a distanza”.
"Uno sguardo critico sulla contemporaneità per suggestioni ed immagini segna il percorso di Gaube: attentissimo ai testi, il giovane musicista grossetano schiva la classica struttura pop, rifacendosi al mondo del progressive rock, riletto ed attualizzato attraverso sonorità psichedeliche e sognanti. Un prodotto assolutamente contemporaneo in linea con le più stimolanti proposte della nuova musica italiana ma con una personalità ed un timbro vocale unico e riconoscibilissimo. Per lui il secondo premio Rock Contest: 5 giorni di registrazioni presso il prestigioso SAM Studio di Lari", continuano gli organizzatori..
“Era un rischio che abbiamo voluto correre – dice il direttore artisitco del Rock Contest, Giuseppe Barone - abbiamo confidato nella capacità dei ragazzi di padroneggiare le tecnologie digitali affidando a loro stessi la realizzazione dei video delle loro performance, ed è stata una felice intuizione. Questo ha permesso loro di sentirsi creativamente liberi e a noi di entrare nei loro spazi, quelli della loro creatività e intimità. Una bella esperienza anche antropologica che ci ha offerto dei prodotti che sono molto di più dei concerti in streaming, spesso piuttosto noiosi. Musicalmente le serate hanno rappresentato una molteplicità di stili e generi, ben lontano dall'omologazione delle proposte che monopolizzano i canali mainstream, segno che la musica realmente suonata è molto più varia ed interessante di quella che normalmente ci viene proposta dai media”.