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Sicurezza sul lavoro, aumentano infortuni e decessi. Tavolo in Prefettura: 'Servono maggiori controlli'

Il Prefetto: 'Potenziare l’azione di contrasto contro forme criminali di sfruttamento del lavoro'

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sabato 08 giugno 2019 09:56

Mettere a fattor comune banche dati ed esperienze sul territorio, pianificazione delle strategie di intervento nel rispetto delle reciproche competenze, formazione dei lavoratori e dei datori di lavoro. Questi i punti salienti che emergono dalla conferenza regionale sulla sicurezza sul lavoro che si è tenuta ieri, venerdì 7 giugno 2019 in Prefettura, a Palazzo Medici Riccardi a Firenze. La riunione è stata convocata dal prefetto Laura Lega per approfondire tutti i profili di competenza delle autorità provinciali di pubblica sicurezza, insieme agli attori istituzionali del territorio, chiamati a gestire la governance del settore.

 

Presenti al vertice, oltre ai rappresentanti della regione Toscana, i prefetti della Toscana, la Procura generale della Repubblica, i vertici regionali e provinciali delle forze dell’Ordine e dei vigili del Fuoco, i direttori dell’Ispettorato interregionale e dell’Ispettorato territoriale del Lavoro, il vice direttore regionale e il direttore provinciale dell’Inail.

“E’ stata l’occasione per fare un check completo sul fenomeno, approfondendo la situazione provincia per provincia e focalizzando l’attenzione sul tema dei controlli per meglio intercettare le forme di opacità, di infiltrazione criminale, di lavoro nero e di caporalato”, riporta in una nota la Prefettura.

 

Si è partiti con l’esame degli ultimi dati Inail: in Toscana, nel periodo gennaio-aprile 2019, rispetto agli stessi mesi del 2018, si è verificato un aumento degli infortuni e dei decessi, in controtendenza con quanto registrato negli anni passati. Inail ha fornito un quadro, relativo alle denunce (dati ancora provvisori in attesa di essere definiti dall’Istituto), dal quale emerge che in regione gli infortuni sono cresciuti del 3,06% e i casi mortali del 21, 43% (passando dai 14 del primo quadrimestre 2018 ai 17 dello stesso periodo 2019). Un dato superiore alla media nazionale che registra +2,32% per gli infortuni e +5,95% i decessi. Omogenea la situazione a livello provinciale.

 

“Sono state illustrate, provincia per provincia, le iniziative adottate sui territori con il coordinamento delle prefetture, nonché i significativi risultati raggiunti dalle forze di polizia, come la recente operazione denominata “Orti cinesi”, svolta dal Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri Forestali.

Si sono quindi susseguiti gli interventi dei partecipanti che hanno permesso di esaminare il fenomeno in tutte le sue sfaccettature per meglio capire come e perché gli infortuni sul lavoro abbiano ripreso a salire a fronte di una legislazione avanzata e di un sistema sanzionatorio severo”, continua la nota.

 

Il tavolo è giunto alla conclusione che “la forte azione di contrasto contro questi fenomeni è connessa al tema della sicurezza sul lavoro e pertanto vada intrecciata a un’intesa attività per accrescere la cultura della legalità con interventi di formazione dei lavoratori e dei datori di lavoro. Accanto a questo, è importante assicurare un’azione sinergica in modo che tutte le amministrazioni coinvolte possano condividere il proprio patrimonio di conoscenze, le proprie banche dati, le proprie esperienze, trasferendo agli altri attori in campo il proprio know-how e integrando sul territorio il lavoro di ciascuno con azioni congiunte e mirate”.

 

Oggi sono state gettate le basi per avviare “un processo di condivisione", ha detto il prefetto Laura Lega, "che possiamo scandire nei prossimi mesi rinsaldando il rapporto collaborativo con tutti gli attori del territorio, pianificando congiuntamente le attività, cercando di darci linee coordinate di intervento”.

 

Uno dei primi obiettivi sarà lavorare sulla prevenzione con un’operazione capillare da estendere a tutto il mondo produttivo, coinvolgendo ancor più le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali. Ma anche gli ordini professionali e i consulenti del lavoro per raggiungere quelle aziende di piccole dimensioni, molte delle quali mononucleari, che costituiscono la gran parte del tessuto produttivo del territorio.

 

Sul fronte delle attività di vigilanza, oltre al potenziamento delle ispezioni , sarà valutata la possibilità di intervenire anche di notte per colpire in modo chirurgico quei settori che risultano opachi ai controlli diurni. Il tutto in un’ottica di maggiore coordinamento per ottimizzare il risultato complessivo.

 

“Il dato saliente di oggi", ha aggiunto il prefetto, "è che siamo tutti intorno allo stesso tavolo per prevenire e potenziare l’azione di contrasto contro forme criminali di sfruttamento del lavoro, caporalato, lavoro nero e garantire l’incolumità a chi lavora. Un tema essenziale che ci chiama ad essere particolarmente attivi e responsabili. Da oggi in poi potremo lavorare con maggiore intensità con iniziative specifiche per portare avanti, settore per settore, varie ipotesi di intervento, da declinare con strumenti diversi, come i protocolli d’intesa, in modo da attivare una una linea di azione concreta e condivisa. Sarà poi necessaria, ha concluso Lega, un’opportuna pianificazione degli interventi di controllo, così da assicurare l’esame, in sede di Cosp, dell’eventuale impiego delle forze di polizia, calibrato alle esigenze di ciascun intervento, a supporto degli organismi preposti ai controlli”.

 

(immagine della Prefettura)

 

 
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