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Firenze, tre sale della Biblioteca delle Oblate intitolate a Reyhaneh Jabbari, Carla Lonzi e Violet Trefusis

Si tratta dell'ex sala Letteratura, l'ex sala Mediateca e l'ex sala Contemporanea

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giovedì 07 marzo 2019 17:24

Tre sale al primo piano della Biblioteca delle Oblate di Firenze sono state oggi intitolate a tre donne: Reyhaneh Jabbari, giovane donna iraniana violentata e giustiziata per aver pugnalato il suo aggressore, Carla Lonzi, teorica del femminismo italiano degli anni ’70 e Violet Trefusis, intellettuale cosmopolita che fece di Villa l’Ombrellino a Bellosguardo un punto di riferimento nel panorama culturale europeo.

 

Alla cerimonia di intitolazione erano presenti l’assessore alla Toponomastica Andrea Vannucci, l’assessore alle Biblioteche Massimo Fratini, la presidente della commissione Cultura in Consiglio comunale Maria Federica Giuliani e la vicepresidente del Consiglio comunale Donella Verdi. Il via libera alle intitolazioni era arrivato nel novembre scorso con l’ok della giunta di Palazzo Vecchio alla proposta presentata dall’assessore Vannucci.

 

“Un modo per mantenere viva la memoria di figure femminili – ha detto l’assessore Vannucci – che hanno lasciato un segno nel panorama culturale come simbolo di rinnovamento e creatività o perché vittime di violenza. Abbiamo scelto di farlo ancora una volta alle Oblate, luogo di cultura e futuro, dove ogni giorno tanti ragazzi si troveranno di fronte a queste targhe e potranno interessarsi alla storia di queste donne: perché dalla conoscenza e dalla memoria nasca sempre la difesa dei diritti”.

 

A Reyhaneh Jabbari” è stata dedicata l’ex sala Letteratura, a Carla Lonzi l’ex sala Mediateca e a Violet Trefusis l’ex sala Contemporanea. La scelta di intestare uno spazio alla memoria di Reyhaneh Jabbari arriva anche in risposta a una mozione del Consiglio comunale, con la quale si chiedeva di ricordare la giovane donna iraniana vittima di aggressione sessuale, giustiziata a seguito di esecuzione di condanna a morte perché ritenuta colpevole di omicidio per aver pugnalato il proprio aggressore. La richiesta di un’intitolazione a Carla Lonzi (Firenze, 6 marzo 1931 – Milano, 2 agosto 1982) era arrivata da numerose associazioni, tra le quali Artemisia e Giardino dei Ciliegi, ma anche da una mozione della commissione Cultura e sport. 

 

 

 
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