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Giorno della Memoria agli Uffizi, Schmidt: 'Si restituiscano alle famiglie ebree le opere trafugate dai nazisti'

Evento nel museo per il Giorno della Memoria con studiosi e la presidente Ucei

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martedì 22 gennaio 2019 19:30

"Durante gli anni della seconda guerra mondiale sono state tantissime le opere d’arte trafugate dai nazisti, non solo a musei, ma anche a famiglie e sinagoghe: stiamo parlando di centinaia di migliaia di pezzi, spesso depredati mentre si destinavano i legittimi proprietari a morire nei campi di concentramento. È un tema importante e doloroso, taciuto troppo a lungo: oggi vogliamo togliere il velo anche a questo grande dramma della Shoah".  

 

E' quanto ha ricordato il direttore degli Uffizi di Firenze Eike Schmidt, aprendo l’evento ‘Giorno della memoria 2019 - I sommersi e salvati nelle collezioni delle Gallerie’, tenuto oggi all'Auditorium Vasari. "I governi - ha lanciato un appello il direttore -  dovrebbero istituire commissioni che si impegnino attivamente, come tra l’altro in Italia avviene già, grazie al Nucleo di Tutela dei Carabinieri: è questo il modello che speriamo altri Paesi scelgano di seguire".

 

All'evento hanno preso parte, come riporta una nota del museo, oltre a studenti degli istituti toscani, storici dell'arte degli Uffizi come Claudio Di Benedetto e Simonella Condemi e la ricercatrice dell'istituto toscano della Resistenza Valeria Gallimi, la presidente delle Comunità ebraiche italiane (Ucei) Noemi Di Segni e quello dell'Aned Alessio Ducci.

 

La presidente dell'Ucei ha poi voluto ringraziare gli Uffizi per aver dato vita alla battaglia per far tornare il ‘Vaso di Fiori’ di Jan Van Huysum, rubato dai nazisti nel 1944, a Palazzo Pitti: "è una vicenda che abbiamo seguito e continuiamo a seguire con grande attenzione", ha detto.  

 

Ducci, dell’Aned, ha infine portato la sua testimonianza di figlio di un deportato: "Mio padre era in uno di quei campi  - ha raccontato ai giovani presenti -  Sopravvisse: fu pesato, al momento della liberazione era appena 27 chili. Aveva 18 anni. Addosso gli erano rimasti solo ossa, pelle, nient'altro. Ma ce la fece: partendo da questo elemento di forza, l'emersione contro ogni possibilità dall'immane tragedia dell'olocausto, voglio invitare i giovani a trarre un messaggio di speranza".

 

Durante l'evento, nell'Auditorium sono stati esposti alcuni autoritratti - appartenenti alla collezione degli Uffizi - di artisti deportati dai nazisti durante la guerra: tra questi, quelli di Italo Josz, Max Liebermann, Mariette Lydis, Heinrich Rauchinger, LLewellyn Lloyd e Adriana Pincherle. "Questo tipo di opere avrà simbolicamente uno spazio espositivo ad hoc - ha annunciato il direttore Schmidt . quando verranno aperte, al primo piano della Galleria le nuove sale dedicate agli autoritratti".
 

 

 
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