ICity Rate 2018: Milano è la città più 'smart' d'Italia, Firenze al secondo posto
'Ottimi risultati nella trasformazione digitale, nel lavoro, nell’istruzione e nella mobilità sostenibile'
mercoledì 17 ottobre 2018 15:04
Per il quinto anno consecutivo è Milano la città più smart d’Italia, seguita proprio da Firenze, che per un soffio toglie la seconda posizione a Bologna.
E' quanto riporta il rapporto ICity Rate 2018 di FPA, con la classifica delle smart city italiane tra 107 comuni capoluogo. Il capoluogo toscano, si legge in una nota, registra risultati eccellenti sui fronti attrattività turistico-culturale e trasformazione digitale (prima posizione) e si colloca fra le prime città per mobilità sostenibile, stabilità economica, istruzione, lavoro, partecipazione civile ed energia. Bologna, invece, conferma la sua leadership negli ambiti del lavoro, energia e governance e partecipazione civile e guadagna un ottimo posizionamento per trasformazione digitale, istruzione, ricerca e innovazione e inclusione sociale.
Trento, Bergamo, Torino, Venezia, Parma, Pisa e Reggio Emilia completano la classifica delle prime dieci smart city italiane.
“Dal rapporto ICity Rate 2018 emerge quanto sia cruciale il ruolo del capitale umano nel determinare il posizionamento complessivo delle città – afferma Gianni Dominici, Direttore Generale di FPA –. Le tre città leader nella classifica generale, Milano, Firenze e Bologna, infatti, lo sono anche negli ambiti trasformazione digitale e lavoro, e si collocano al vertice anche nelle dimensioni istruzione, attrattività turistico-culturale e partecipazione civile, risultati che in parte riflettono e in parte determinano il loro superiore dinamismo. D’altra parte, però, è altrettanto chiaro che la sostenibilità sia un obiettivo ancora lontano per le città italiane, anche per quelle più avanzate nello sviluppo della smart city, che appaiono in difficoltà nella gestione e conservazione della qualità dell’aria e dell’acqua, dei rifiuti e del territorio. Le città leader devono perciò impegnarsi maggiormente su questi versanti, dove nei prossimi anni saranno proprio le nuove tecnologie basate sull’elaborazione e l’utilizzo dei dati prodotti dagli strumenti di sensoristica intelligente a offrire nuove opportunità di governo responsabile e rispondente”
Sono alcuni dei risultati di ICity Rate 2018, il rapporto annuale realizzato da FPA, società del gruppo Digital360, per fotografare la situazione delle città italiane nel percorso per diventare “smart”, ovvero più vicine ai bisogni dei cittadini, più inclusive, più vivibili. FPA ha individuato e analizzato 15 dimensioni urbane che in ambito nazionale e internazionale definiscono traguardi per le città (occupazione, ricerca e innovazione, solidità economica, trasformazione digitale, energia, partecipazione civile, inclusione sociale, istruzione, attrattività turistico-culturale, rifiuti, sicurezza e legalità, mobilità sostenibile, verde urbano, suolo e territorio, acqua e aria). Le dimensioni tengono insieme 107 indicatori che, aggregati nell'indice finale ICity index, consentono di stilare la classifica finale tra 107 comuni capoluogo. Poiché è impossibile progettare e governare delle Smart City senza tener conto degli obiettivi di sostenibilità introdotti dall’Agenda 2030 dell'ONU, FPA li considera nella sua analisi fin dalla scorsa edizione.
“Le tre città al vertice di ICity Rate 2018 seguono un modello di sviluppo e di governance urbana molto diversi, ma capaci di portare buoni risultati in molti delle dimensioni analizzate dalla ricerca – prosegue Dominici –. Milano, con i suoi elevati livelli di sviluppo, la distribuzione settoriale e quantitativa delle sue attività produttive, l’appartenenza piena alla rete delle città europee nodi di interscambio internazionale, è un’eccezione difficilmente replicabile altrove. Firenze è riuscita ad affiancare al suo tradizionale punto di forza, la cultura e il turismo, ottimi risultati nella trasformazione digitale, nel lavoro, nell’istruzione e nella mobilità sostenibile. Bologna, invece, è riuscita a ottenere il primato nella dimensione lavoro, consolidando allo stesso tempo i suoi punti di forza nell’energia e nella governance e partecipazione civile. Il tradizionale divario Nord/Sud si ripropone non solo negli ambiti di ritardo più conosciuti (lavoro, solidità economica) ma anche nei settori maggiormente innovativi (ricerca e innovazione, trasformazione digitale, energia). Si nota, inoltre, l’emergere di sette piccole realtà urbane innovative che realizzano i più significativi miglioramenti di posizione in classifica grazie alla combinazione di insediamenti innovativi, buona gestione di servizi funzionali e tutela delle condizioni di sicurezza e legalità”.
Anche il sindaco di Firenze Dario Nardella ha espresso parole di soddisfazione per questo traguardo.
"Il secondo posto - le parole del sindaco riportate in una nota del comune di Firenze - è un bel risultato perché rimaniamo sul podio. Firenze era terza lo scorso anno e fino a cinque-sei anni fa era più indietro nella classifica. Il rapporto ICity Rate 2018 è una ricerca molto seria, tra le più attendibili a livello internazionale, che da un alto ci gratifica e dall’altro ci stimola perché vogliamo arrivare primi. Mi fa piacere constatare che i fattori che hanno portato la nostra città così in alto nella classifica nazionale sono, tra gli altri, la mobilità sostenibile, i servizi digitali come Open Data e la copertura cittadina di wi fi e i settori della ricerca e dell’istruzione. Credo che Firenze possa davvero diventare la capitale italiana della formazione e della smart mobility e più in generale la capitale dell’innovazione”.