Marradi, una denuncia per l'abbandono di un gregge di 165 ovini: trovate molte carcasse
Ovini smarriti in ambiente montano e presumibile morte per assideramento, fame e predazione da animali
martedì 18 settembre 2018 15:49
I fatti sono iniziati dalle fine del 2017, quando i carabinieri della Forestale di Palazzuolo Sul Senio e i carabinieri di Marradi, hanno dato il via ad una serie di accertamenti e verifiche presso un’azienda agricola nel comune di Marradi (Firenze), tesi ad accertare lo stato di salute di un gregge di 172 ovini detenuti in condizioni non ottimali.
I riscontri avvenuti nella primavera del 2018, come riporta una nota diffusa dai militati, hanno portato a verificare la presenza, all’interno della stalla, di soli 7 ovini, con un ammanco quindi di altri 165, dei quali il titolare non ha saputo giustificare l’assenza nel registro di carico della stalla, e per i quali non aveva sporto denuncia né di furto, né di smarrimento.
Secondo quanto fanno sapere i carabinieri, il titolare dell’azienda agricola, proprietario e responsabile del gregge, non avrebbe provveduto, tra i mesi di novembre 2017 ed aprile 2018, ad effettuare quelle azioni atte a garantire il benessere degli animali allevati, ovvero un adeguato governo, appropriate cure ed attenzioni ed il necessario ricovero dalle fredde temperature, dalla neve e dai predatori.
Gli animali, precisa i carabinieri, sono stati invece abbandonati a sé stessi fino alla decimazione, avvenuta durante il suddetto periodo per smarrimento nell’ambiente montano e presumibile successiva morte per assideramento, fame e predazioni da animali selvatici, come provato dai resti di alcune carcasse rinvenute.
I Forestali hanno eseguito la ricerca delle carcasse dall’aprile del 2018, a seguito dello scioglimento della neve, rinvenendo nei pressi dell’azienda e nei pascoli solo i resti di alcune carcasse, poiché è necessario considerare che la decimazione degli ovini è avvenuta in un arco temporale piuttosto lungo e ricompreso nella stagione invernale, notoriamente “più difficile” anche a causa della presenza accertata di predatori. Era pertanto presumibile la dispersione nell’ambiente, anche a notevole distanza dai terreni in uso all’azienda, dei resti delle carcasse ad opera dei predatori.
I carabinieri hanno quindi rilevato un comportamento omissivo da parte del proprietario del gregge, in qualità di legale rappresentante dell'azienda agricola e pastore responsabile degli animali, per aver detenuto il proprio gregge in condizioni incompatibili con la sua natura, condizioni che hanno portato a gravi sofferenze e persino alla morte.
Per i fatti accertati è stato deferito all’Autorità Giudiziaria con la contestazione del reato di cui all’articolo 727 comma 2 del Codice Penale.