Empoli, maxi sequestro di 25mila articoli per telefonia contraffatti. Due denunciati
Stimato un volume d’affari nascosto al Fisco di almeno 3 milioni di euro
venerdì 08 giugno 2018 12:46
Sono 25mila gli articoli da telefonia sequestrati nei giorni scorsi dalla guardia di finanza. Si tratta di accessori vari per la telefonia (tra cui batterie, cover, touch screen, carica batterie, cavi, auricolari) dei principali brand mondiali, risultati contraffatti, come riporta una nota diffusa dalle fiamme gialle.
I finanzieri hanno anche segnalato all’Autorità Giudiziaria due imprenditori cinesi, padre e figlio di 27 e 57 anni, residenti a Empoli, per le ipotesi di reato di commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione. Nell’ambito dell'indagine sono stati bloccati anche 7 falsi profili di “venditori professionali” individuati sui portali di commercio online, usati dai due soggetti per commercializzare i prodotti illegali.
Le indagini sono state condotte ad Empoli. E' stato effettuato un “monitoraggio” di soggetti che presentavano elevati volumi di vendita di prodotti hardware utilizzando siti web di vendita. L'analisi ha portato, quindi, all’individuazione dei due soggetti, i quali non risultavano aver mai presentato alcuna dichiarazione ai fini fiscali, benché fossero stati in passato titolari di due aziende aventi sede ad Empoli (operanti nel settore della confezione di abbigliamento) ma la cui partita IVA era stata cessata.
Gli approfondimenti eseguiti hanno evidenziato che il loro “centro operativo” era stato ubicato in una zona periferica (località Pozzale) del Comune di Empoli dove disponevano di un locale seminterrato, al cui interno avevano sistemato tutta la merce, risultata poi contraffatta, su scaffalature distinguendola per marca e caratteristiche, pronta per la spedizione in tutta Italia.
Una stima effettuata sulla base anche del rinvenimento di frammentaria documentazione extra contabile rinvenuta all’atto della perquisizione dei locali ha evidenziato che, nel giro di pochi anni, i due avevano realizzato un volume d’affari nascosto al Fisco di almeno 3 milioni di euro, per cui sono stati intrapresi specifici controlli fiscali per i conseguenti recuperi a tassazione dei ricavi sottratti a tassazione.