Finanza, operazioni 'Pluribus' e 'Amici Nostri': 27 misure cautelari, arresti anche a Firenze
163 denunce, sequestrate aziende e beni per 36 milioni di euro
mercoledì 23 maggio 2018 13:17
Doppia operazione della Guardia di Finanza con ordinanze in esecuzione da questa mattina, mercoledì 23 maggio 2018. I militari del Comando Provinciale Carabinieri di Pistoia e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pistoia hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Pistoia, Alessandro Buzzegoli, nei confronti di ventisette persone domiciliate in Pistoia, Firenze, Pescia (PT), Massa e Cozzile (PT), Montecatini Terme (PT), Massarosa (LU), Gioia Tauro (RC), Lamezia Terme (CZ), Pieve a Nievole (PT), Quarrata (PT), Scandicci (FI), Capannori (LU), Olbia (OT) e Vicopisano (PI), indagate per "associazione per delinquere finalizzata all’intestazione fittizia di beni, auto-riciclaggio, bancarotta fraudolenta, usura, estorsione, assunzioni fittizie finalizzate alle truffe in danno dello Stato, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, evasione d’imposta e false fatturazioni".
Due dei destinatari delle misure sono stati trasferiti in carcere, venticinque agli arresti domiciliari e uno è stato sottoposto all’obbligo di dimora. Ad uno dei due destinatari, personaggio centrale in entrambe le indagini, sono state applicate entrambe le ordinanze emesse dal Gip. Eseguite anche 41 perquisizioni locali e domiciliari, finalizzate alla ricerca di materiale informatico e cartaceo, idoneo a corroborare ulteriormente le ipotesi accusatorie.
Due indagini distinte, denominate 'Amici Nostri' e 'Pluribus', sono poi confluite in un unico procedimento penale, con denunce per 163 persone. I carabinieri hanno avviato le indagini nell’aprile del 2015, "concentrando la loro attenzione sull’operato di alcuni commercialisti della Provincia e sugli imprenditori a loro collegati, mentre le Fiamme Gialle, dal gennaio dello scorso anno, anche sulla scorta di spunti investigativi precedentemente acquisiti, hanno svolto sinergici e mirati accertamenti di polizia economico-finanziaria sul loro conto. Nel corso dell’operazione è stato eseguito il sequestro preventivo ai fini della confisca di otto aziende, con sedi ubicate nei Comuni di Pistoia, Buggiano (PT) e Montelupo Fiorentino (FI), operanti nei settori della ristorazione, movimento terra, edilizia, vendita di tabacchi,il sequestro preventivo al fine della confisca “per equivalente” di beni immobili e mobili registrati nonché di conti correntie depositi bancari/postali per un ammontare complessivo di circa trentaseimilioni di euro", si legge in una nota.
"Le investigazioni congiunte hanno consentito di individuare una struttura delinquenziale composta da imprenditori, operanti in vari settori economici, organizzata anche con l’ausilio di commercialisti. La stessa si adoperava - allo scopo di agevolare alcuni clienti imprenditori, attivi nella provincia di Pistoia - nelle commissioni di delitti di bancarotta fraudolenta, evasione fiscale ed elusione fiscale, nonché illecito impiego di capitali, trasferiti anche all’estero in ragione di circa venti milioni di euro, perpetrati per almeno dieci anni,arrecando un danno complessivo (nei confronti dei creditori terzi e dell’Erario) pari a oltre cinquanta milioni di Euro".
"Le imprese coinvolte venivano fraudolentemente “svuotate” delle proprie risorse aziendali, attraverso il depauperamento dell’attivo, determinandone l’insolvenza ed, in alcuni casi, il fallimento. Inoltre nel corso delle indagini è stato accertato che quanto fraudolentemente distratto veniva illecitamente reimpiegato/riciclato in nuove realtà imprenditoriali che, di fatto, subentravano alle imprese fallite o insolventi e ne proseguivano l’attività, anche attraverso “prestanome”.
Nel porre in essere tali fatti illeciti, alcuni soggetti responsabili trasferivano fittiziamente a “teste di legno” i beni che - di fatto - rimanevano nella loro effettiva disponibilità affinché, con la “consulenza” di professionisti contabili, si potesse trarre il maggior illecito vantaggio economico, avvalendosianche di tecniche di riciclaggio e di auto-riciclaggio", riferiscono i finanzieri.
Gli appartenenti all’organizzazione criminale smantellata con il filone d’indagine 'Pluribus' "tenevano condotte finalizzate a commettere numerose truffe, utilizzando aziende facenti capo alla consorteria e di fatto già svuotate di risorse economiche, nonché finalizzate alla fittizia assunzione di persone, con l’obiettivo di favorire l’illecita permanenza nel territorio dello Stato di extracomunitari, che potevano così ottenere il permesso di soggiorno; far erogare indennità di disoccupazione (NASPI) non dovute; consentire l’accesso al credito mediante l’esibizione di false buste paga; far ottenere benefici di legge, come le misure alternative alla detenzione, a individui che diversamente non avrebbero potuto ottenerli".
"È stata accertata, peraltro, anche l’attività di usura, talvolta anche nei confronti degli stessi sodali, che venivano poi sottoposti ad estorsione per la restituzione delle somme prestate", scrivono le forze dell'ordine. "Coinvolti, oltre agli imprenditori e commercialisti, anche numerosi personaggi contigui alla criminalità organizzata di tipo mafioso".