Trasporto di scarti tessili tra Prato e il pisano: 13 denunce per gestione illecita di rifiuti
Coinvolte decina di ditte operanti nel settore tessile, ma le indagini vanno avanti
martedì 20 marzo 2018 11:56
Gestione illecita dei rifiuti, questo il reato per cui sono state denunciate 13 persone, tra Prato e il pisano, dal Nucleo Ambientale della Polizia Municipale di Prato.
L’indagine, si legge in una nota diffusa dal comune di Prato, è partita dal rinvenimento da parte della Municipale del comune di Cascina (Pisa), in alcuni terreni agricoli, di alcuni ritagli ed altri elementi riconducibili ad aziende site nel territorio pratese. Da qui la richiesta di collaborazione e l’attività di verifica messa in atto dal nucleo di Polizia Ambientale che è riuscita ad identificare i soggetti produttori dei rifiuti che avevano destinato i propri rifiuti in tali luoghi privi di alcuna autorizzazione ambientale, nonchè il veicolo utilizzato per compiere l’ attività illecita.
L'autocarro, appositamente allestito ed attrezzato con cassone scarrabile e braccio meccanico con gru finalizzato al ritiro di ingenti quantità di rifiuti, è risultato essere privo dei requisiti autorizzativi per il trasporto (ovvero dell’iscrizione all’Albo Nazionale Gestori Ambientali). Rintracciato da una pattuglia di motociclisti, è stato sottoposto a sequestro insieme al carico costituito da circa 50 sacchi di ritagli frammisti a carta modello e plastica.
L’attività di indagine ha permesso di accertare che i rifiuti partivano da Prato con destinazione Cascina e che l’attività era gestita principalmente da due soggetti di nazionalità italiana, residenti a Pisa e Livorno, congiuntamente ad una cittadina cinese, anch'essa residente in comune del livornese ma con stabili rapporti con la comunità cinese di Prato.
Ipotizzata la presenza di una vera e propria organizzazione, con ruoli diversi tra i vari soggetti, che aveva allestito mezzi e terreni di proprietà di uno di essi, ma intestati fittiziamente ad altre società, per trasportare e stoccare illecitamente i rifiuti, creandosi un pacchetto di clienti su Prato, per la maggior parte aziende gestite da cittadini orientali, grazie ai rapporti instaurati dalla donna cinese.
Il traffico veniva svolto ad un prezzo molto inferiore rispetto a quello attuale di mercato. Sotto la lente degli investigatori sono per adesso finite una decina di ditte operanti nel settore tessile ma le indagini proseguono in quanto non si esclude che le aziende coinvolte siano in numero ben superiore.
Tutti i soggetti coinvolti dovranno ora rispondere del reato di concorso in gestione illecita di rifiuti per la quale è prevista la pena dell’arresto da 6 mesi a 2 anni e l’ammenda da 2.600 ad 26mila euro.
Immagine di repertorio