Mal di denti? Ecco i ‘Punti di Ascolto’ dell’Ausl Toscana Centro
A Firenze 10 ambulatori gestiti da odontoiatri
venerdì 02 marzo 2018 20:05
Come si accede al servizio di odontostomatologia? Quali prestazioni vengono erogate? A queste e altre domande stanno rispondendo già da alcuni giorni gli operatori addetti ai front office dell’Azienda Usl Toscana centro: centralinisti, addetti agli sportelli Cup e agli “help desk” sono stati formati ed abilitati a dare le risposte ai cittadini che chiamano, dando vita a un “Punto di Ascolto” sull’odontoiatria.
Le informazioni, a carattere generico, sono garantite in tutti i territori: Empoli, Firenze, Pistoia e Prato, riporta il comunicato dell’Ausl Toscana Centro. Chiamando gli operatori si può venire a sapere, per esempio, che al servizio si accede tramite prenotazione Cup e senza richiesta medica e ottenere indicazioni su come attivare l’assistenza a domicilio per chi non è autosufficiente.
Se invece il problema è specifico, è attivo anche il “Punto di Ascolto di II° livello”: in questo caso occorre chiamare il numero 055.693742, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8 alle 11. Ai cittadini risponderà il personale sanitario e prenderà nota della problematica, dal mal di denti alla rottura di un ponte fino allo scorrimento della lista d’attesa, e si farà poi lasciare il numero telefonico del paziente che verrà richiamato. Nei casi urgenti al paziente sarà fornito l’appuntamento per effettuare la prestazione nell’ambulatorio più vicino al suo domicilio.
Attivata anche una mail dedicata, puntodiascolto.odontoiatria@uslcentro.toscana.it, alla quale rispondono direttamente gli odontoiatri.
Marco Massagli, direttore della struttura aziendale di odontoiatria, ha spiegato che i due “Punti di Ascolto” servono ad informare, orientare ed aiutare i cittadini sull’odontoiatria aziendale la cui attività è capillarmente diffusa con ben 19 ambulatori, di cui 10 a Firenze, gestiti da odontoiatri che garantiscono visite, cure e interventi anche a domicilio e in RSA per i pazienti non autosufficienti e quindi ai cittadini con fragilità sanitaria oltre che sociale.