Nuovo allestimento agli Uffizi, aprono le otto sale dedicate a Caravaggio e alla pittura seicentesca
Nuovo allestimento dedicato a Caravaggio e alla pittura seicentesca
lunedì 19 febbraio 2018 19:53
Aprono le otto sale al primo piano dell’ala di Levante degli Uffizi con un nuovo allestimento, dedicate a Caravaggio e alla pittura seicentesca.
Otto sale dai nomi suggestivi: Tra realtà e magia, Caravaggio e Artemisia, Caravaggio: La Medusa, Caravaggio: Il Bacco, Lume di notte, Rembrandt e Rubens, Galileo e i Medici, Epica Fiorentina.
Il colore scelto per i pannelli delle sale, come si legge in un comunicato di Firenze Musei, lungo il corridoio e per le pareti delle sale interne è il rosso.
Tra realtà e magia è la prima sala dove si lavori di artisti ancora cinquecenteschi ma che già si discostano dai canoni manieristici. Nella sala che segue Caravaggio e Artemisia il David e Golia di Guido Reni fronteggerà in giugno, al ritorno dalle mostre di Milano e Forlì, il Sacrificio di Isacco di Caravaggio, fino ad allora sostituito dalla copia antica dell’Incredulità di San Tommaso del Merisi. Nella stessa sala la Decapitazione di Oloferne di Artemisia Gentileschi.
Nella Sala della Medusa lo scudo da parata dipinto da Caravaggio è esposto in una nuova teca sullo sfondo di un grande pannello rosso. Alle pareti, oltre all’Armida di Cecco Bravo, donato recentemente dalla sezione americana degli Amici degli Uffizi, la statua romana di Minerva con la testa della figura mitologica sul petto e il quadro della testa coronata dai serpenti di Otto Marsaeus.
È dedicata alla natura morta la sala successiva. Intorno al Bacco di Caravaggio due Dispense dell’Empoli, un vaso di fiori di Carlo Dolci e una natura morta di Velazquez dagli evidenti richiami caravaggeschi.
A lume di notte si intitola la sala successiva dedicata alla rappresentazione di scene illuminate da candele: al centro la Natività di Gherardo Delle Notti (Gerard van Honthorst) in cui la luce che definisce i partecipanti alla scena è in realtà emanata direttamente dal Bambino. Intorno, fra gli altri, l’Annunciazione di Matthias Stamer e la Carità romana di Bartolomeo Manfredi.
I maestri della pittura europea dell’epoca si susseguono nella sala successiva di questo percorso con i volti ritratti da Rembrandt, Rubens e Van Dyck.
Alla ritrattistica europea è accostata quella fiorentina. Nella sala successiva il Ritratto di Galileo Galilei e il monumentale triplice ritratto di Cosimo II, Maria Maddalena d’Austria e il figlio Ferdinando II, ambedue di Giusto Sustermans.
Nell’ultima sala del percorso, Epica fiorentina, spiccano un teatrale Rinaldo e Armida di Cesare Dandini e una piccola e preziosa Santa Caterina d’Alessandria di Francesco Furini.
[Foto - comunicato Firenze Musei]