Dehors a Firenze, via al nuovo piano per gli spazi di ristoro all’aperto
Durerà 5 anni: freno a nuove strutture, concessioni più lunghe e alleggerimento in alcune piazze
venerdì 29 dicembre 2017 13:00
Freno a nuovi dehors in centro, concessioni di suolo pubblico più lunghe, ‘alleggerimento’ delle tipologie previste in alcune piazze di Firenze e gradualità di pagamento Cosap a seconda della tipologia di occupazione. Sono alcune delle misure contenute nel nuovo "pacchetto dehors", che comprende il regolamento per le occupazioni di suolo pubblico per ristoro all’aperto e il protocollo di intesa sottoscritto con la Soprintendenza.
Il pacchetto ha avuto oggi, venerdì 29 dicembre, il via libera della giunta di Palazzo Vecchio su proposta dell’assessore allo Sviluppo economico Cecilia Del Re. Nel dettaglio, i dehors non potranno superare il tetto complessivo di 14mila metri quadri in area Unesco e 6mila fuori dall’area Unesco, mentre la durata delle concessioni si allungherà passando da tre a cinque anni.
“L’allungamento della durata delle concessioni è un risultato importante – ha detto l’assessore Del Re – perché consente di dare maggiori prospettive agli esercenti che sapranno di poter ‘contare’ sui propri dehors per altri cinque anni. Un periodo pari a quello del protocollo sottoscritto con la Soprintendenza. D’altra parte siamo rimasti fermi sul limite massimo di 14mila mq di suolo pubblico concedibile in area Unesco, già quasi raggiunto. Non cresceranno quindi più le occupazioni per dehors nel centro storico, dove del resto sono già state bloccate le nuove aperture di attività di somministrazione. Nelle nuove assegnazioni avrà priorità chi è già titolare di una concessione”.
“Nel complesso – ha concluso l’assessore Del Re – abbiamo lavorato per mantenere un equilibrio tra due aspetti: da un lato il decoro della città, mettendo uno stop alla proliferazione dei dehors e definendo le tipologie più adatte; dall’altro, per tutelare il valore di queste strutture, non solo dal punto di vista economico e della creazione di posti di lavoro, ma anche come luoghi di socialità e presidi per strade e piazze”.
Per quanto riguarda le tipologie, il piano è stato ‘alleggerito’ con l’eliminazione da alcuni luoghi della tipologia più impattante, cioè quella composta da pedana e ringhiera con struttura chiusa su più lati e copertura stabile (tipo D). Tale tipologia è rimasta ammissibile in cinque aree: piazza della Repubblica; piazza del Mercato Centrale; piazza Strozzi; piazza Beccaria e vicolo dell'Oro.
Alcune limitazioni anche per le tipologie con pedana e ringhiera con copertura stabile aperta su tre lati (tipo C) e pedana e ringhiera senza copertura stabile, solo ombrellone aperta su tutti i lati (tipo B). In piazza Duomo e piazza San Giovanni ammessa solo la tipologia A, che viene prevista anche in altri luoghi come piazza Santo Spirito, piazza Santissima Annunziata, piazza San Firenze, piazza della Passera, piazza dell’Unità, piazza Santa Felicita, piazza Madonna degli Aldobrandini, Canto dei Nelli e via Martelli.
Tra le novità, la possibilità di inserire all'interno dei dehors addobbi floreali, che potranno essere autorizzati su richiesta; la riduzione della possibilità di tavoli e sedie sui marciapiedi; l’introduzione del riscaldamento a pavimento per evitare l’effetto lampade arancioni; la possibilità invece di installare corpi rinfrescanti.
Riequilibrata anche la disciplina delle sanzioni: d’ora in poi, per i titolari dei dehors regolarmente autorizzati che commettono infrazioni è prevista una sanzione pecuniaria e, dopo la seconda sanzione nell'anno solare, la decadenza dalla concessione. Mentre per gli abusivi è prevista una sanzione pecuniaria elevata al massimo, 500 euro, e la possibilità di chiusura dell'attività per un periodo non inferiore a cinque giorni.