'Gli arazzi medicei saranno riuniti a Firenze', l'annuncio del sindaco
Esposizione permanente a rotazione dove originariamente Cosimo dei Medici aveva voluto che fossero esposti
lunedì 26 settembre 2016 12:59
Gli arazzi medicei riuniti a Firenze. Sono i venti arazzi medicei raffiguranti le storie di Giuseppe Ebreo, e realizzati dai più importanti artisti del Rinascimento, tornano a Firenze dopo 100 anni, e qui resteranno. Divisi tra Firenze e Roma e poi provvisoriamente riuniti lo scorso anno per la mostra ‘Il Principe dei sogni’, adesso tutti saranno custoditi a Firenze ed esposti a rotazione nella rinnovata Sala dei Duecento.
E' quanto annunciato dal sindaco Dario Nardella, in occasione della presentazione del nuovo allestimento della Sala dei Dugento che ospita il consiglio comunale, provvisoriamente spostato nella Sala Quattro Stagioni di Palazzo Medici Riccardi.
“Si tratta – ha dichiarato il sindaco Nardella – di un evento di portata storica per Firenze e per l’Italia. In questa sala, che ha visto passare la storia pubblica della città, presentiamo oggi non solo il progetto che integra l’allestimento istituzionale con il percorso museale ma grazie alla collaborazione decisiva del Quirinale e alla disponibilità personale del presidente Sergio Mattarella, possiamo annunciare la decisione di custodire i 20 arazzi delle storie di Giuseppe Ebreo a Firenze al fine di consentirne un’esposizione permanente a rotazione dove originariamente Cosimo dei Medici aveva voluto che fossero esposti. Ritorniamo in chiave filologica all’origine della storia di questo patrimonio culturale. Ringrazio sentitamente il presidente della Repubblica e il Ministero dei Beni culturali. Nelle prossime settimane metteremo a punto le modalità con cui custodire ed esporre questa collezione di arazzi che non esito a definire tra le più importanti al mondo”.
La serie di 20 arazzi raffiguranti le “Storie di Giuseppe Ebreo”, commissionati nel Cinquecento (Firenze 1545-1553) da Cosimo I de’ Medici, tessuta dai fiamminghi Jan Rost e Nicolas Karcher su cartoni realizzati da alcuni dei più importanti artisti del Rinascimento - Agnolo Bronzino, Jacopo Pontormo e Francesco Salviati – è stata esposta per più di un secolo nella Sala dei Duecento di Palazzo Vecchio, per poi essere conservato nei depositi fino al secolo scorso quando è stato esposto al pubblico all’indomani dell’Unità d’Italia. Della serie completa sono oggi conservati a Firenze dieci pezzi mentre gli altri dieci sono stati portati a Roma, alla fine del secolo scorso (1882) per volere dei Savoia, per adornare i saloni del Quirinale. Nel 1983 gli arazzi furono definitivamente rimossi dalle pareti della Sala dei Duecento per essere sottoposti ad indagini sul loro stato di conservazione e per avviarne il restauro cominciato nel 1985. L’intervento è stato affidato e concluso all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, col sostegno finanziario della Cassa di Risparmio di Firenze prima e dell’Ente Cassa poi.