Mattarella torna a Scandicci, 'Serve un'alleanza contro la corruzione' [FOTO]
Il Presidente della Repubblica ha inaugurato i corsi della Scuola di Magistratura a Castel Pulci
giovedì 28 aprile 2016 12:23
Ad un anno di distanza il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella torna a Scandicci per inaugurare le attività di formazione per l'anno 2016 della Scuola Superiore della Magistratura di Castel Pulci.
Nel febbraio del 2015 quella di Mattarella a Scandicci fu la prima visita istituzionale da presidente nella Città Metropolitana di Firenze, quando arrivò a Scandicci in tramvia con il suo staff.
Mattarella è arrivato alla Scuola alle 10.45, preceduto dai sindaci di Scandicci e Firenze Sandro Fallani e Dario Nardella e dal presidente della Regione Enrico Rossi, e accolto dalle note dell'Inno di Mameli cantato dal coro dei bambini della scuola di musica di Scandicci. La visita, a cui ha preso parte anche il ministro della giustizia Andrea Orlando, è durata circa un'ora.
Nel suo discorso Mattarella non ha risparmiato parole dure contro la corruzione.
"La giustizia non può essere vista come un problema perché rappresenta una risorsa per il Paese. Proprio per questo richiede continui interventi per assicurarne il buon funzionamento. Sono sempre più convinto che sia dovere di tutti noi, di tutti i cittadini, aver cura della Repubblica. Ai magistrati è affidata in particolare, la cura di uno degli aspetti fondanti del nostro Stato: la tutela dei diritti, della giustizia, delle libertà. Senza questi non c’è democrazia, non c’è uguaglianza, non c’è dignità della persona, in altre parole non c’è Repubblica.
La giustizia è un servizio e un valore: le istituzioni dello Stato devono saperla assicurare con efficienza e rigore. Diversamente si genera sfiducia e si concede spazio all’illegalità e al malaffare. Dobbiamo continuare a spezzare le catene della corruzione e delle complicità. La corruzione è un male gravissimo della nostra società che inquina le fondamenta del vivere civile. Va combattuta senza equivoci o timidezze. Le istituzioni, la magistratura, le forze dell’ordine sono impegnate nella prevenzione e nel contrasto del crimine: il loro lavoro e i loro successi costituiscono un servizio prezioso al nostro Paese. Occorre una grande alleanza tra tutte le forze sane per sviluppare ulteriormente gli anticorpi necessari. Si tratta di un impegno politico, sociale, culturale, che deve coinvolgere l’intera comunità. Perché gli anticorpi – che in Italia esistono, e non dovunque è così - sono più efficaci quando sono presenti in tutti gli strati della società, dalla scuola al mondo economico, dai corpi intermedi alle istituzioni locali. Combattere la corruzione è un impegno di sistema, non di un solo corpo dello Stato, che non sarebbe sufficiente.
Gli attori della politica, per la loro parte, devono aggiungervi la consapevolezza che la corruzioni in quell'ambito è più grave perchè, nell'impegno politico, si assume un duplice dovere di onestà, per sé e per i cittadini che si rappresentano. Per raggiungere risultati duraturi occorre favorire le sinergie: la magistraturaha il compito di perseguire i reati, le istituzini politiche quello di agire per prevenire e sconfiggere i fenomeni corruttivi. E quello, insostituibile, di perseguire l'interesse comune, definendo le regole di legge, e quello di dotare il sistema di giustizia di norme chiare ed efficaci e di mezzi adeguati. Per questo comune obiettivo occure perseguire forme di collaborazione istituzionale".